LE ROUGE ET LE NOIR by stendhal

LE ROUGE ET LE NOIR by stendhal

autore:stendhal [stendhal]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: no cover, italiano, archivio italiano
ISBN: 9781483903590
Amazon: 1490334793
pubblicato: 2013-03-18T00:00:00+00:00


Julien si sentì irritato, anche se non poteva darle torto. Pirard era senza dubbio l'uomo più onesto che ci fosse in salotto, ma il suo viso, coperto di chiazze rossastre esteso dai rimorsi di coscienza, in quel momento era ripugnante. «E poi andate a credere alle fisionomie,» pensò Julien. «L'abate Pirard ha un'espressione atroce proprio nell'istante in cui la sua delicatezza gli rimprovera qualche peccato insignificante; mentre sul viso di Napier, che è una spia nota a tutti, si può leggere una pura e tranquilla felicità.» Eppure l'abate Pirard aveva fatto grandi concessioni alle esigenze della sua nuova posizione sociale: aveva preso un domestico ed era vestito con grande eleganza.

Julien notò qualcosa di strano nel salotto: un volgersi di tutti gli occhi verso la porta e quasi un silenzio improvviso. Il cameriere annunciava il famoso barone de Tolly, su cui le ultime elezioni avevano richiamato l'attenzione generale. Julien si fece avanti e lo vide benissimo. Il barone, nella sua qualità di presidente di un seggio, aveva avuto la luminosa idea di far scomparire le schede recanti i voti di un partito. Ma, in compenso, le aveva sostituite di volta in volta con altre schede su cui era scritto un nome a lui grato. Alcuni elettori, accortisi di quella manovra decisiva, si affrettarono a complimentarsi col barone de Tolly. Il brav'uomo era ancora pallido per quella mossa importantissima. Spiriti malnati avevano parlato di galera. Il marchese de La Mole lo ricevette freddamente: e il povero barone scappò via.

«Se ci lascia così presto, è per andare da Comte,» disse il conte Chalvet: e tutti risero.

In mezzo ad alcuni grandi signori taciturni e a diversi intriganti, in gran parte tarati ma uomini di spirito, che quella sera approdavano uno dopo l'altro al salotto di La Mole (si faceva il nome del marchese per un ministero), il piccolo Tanbeau compiva i suoi primi passi. Se non aveva ancora acutezza di vedute, vi suppliva, come si vedrà, con l'energia della parola.

«Perché non condannare quell'uomo a dieci anni di prigione?» egli stava dicendo, proprio quando Julien si avvicinò al suo gruppo. «Bisogna confinare i rettili in fondo a una fossa e farli morire nelle tenebre, altrimenti il loro veleno si fa più potente e pericoloso. A che serve condannare costui a mille scudi di multa? È povero, d'accordo, e tanto meglio: ma il suo partito pagherà per lui. Bisognava dargli una multa di cinquecento franchi e dieci anni di reclusione in segreta.»

«Buon Dio! Chi sarà mai il mostro di cui si sta parlando?» pensò Julien, che osservava meravigliato il tono veemente e i gesti bruschi del suo collega. Il viso piccolo, magro e tirato del nipote preferito dell'accademico era ripugnante in quel momento. Julien seppe ben presto che l'uomo di cui si parlava era il più grande poeta dell'epoca.

«Ah, mostro!» esclamò Julien quasi ad alta voce, mentre generose lacrime bagnavano i suoi occhi. «Miserabile!» pensò. «Ti farò pagare queste parole. Eppure sono questi i paladini del partito di cui il marchese è uno dei capi! E



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