Lucas by Kevin Brooks

Lucas by Kevin Brooks

autore:Kevin Brooks
La lingua: ita
Format: epub
editore: Piemme
pubblicato: 2019-07-24T12:00:00+00:00


dieci

Quando si tratta di fede, mi piace pensare di essere abbastanza razionale. Non credo in Dio e non credo nel Diavolo. Non credo a Superman né a Babbo Natale, così come non credo che i personaggi delle soap opera siano reali. Non credo in queste cose perché non hanno senso. Sono felicissima di accettare il fatto che le altre persone possano crederci e, se un giorno Dio dovesse finalmente farsi vivo, sarei ancora più felice di mettermi a sedere con lui e fare due chiacchiere, ma non sto certo con il fiato sospeso.

Religione, astrologia, UFO, cerchi nel grano, fantasmi, cucchiai che si piegano con la forza del pensiero, guarigioni miracolose: non hanno alcun senso. Lo so che succedono cose strane, tipo quando stai pensando a qualcuno e suona il telefono, rispondi ed è proprio la persona a cui stavi pensando, ma non significa niente. È solo una coincidenza. Quante volte pensi a qualcuno e il telefono non suona? Sì, le cose strane succedono, eccome. Ma il mondo è grande, capita di tutto, e sarebbe più strano se ogni tanto non succedessero cose strane.

Il punto è che, per quanto non ci creda, non significa che queste cose non credano in me. Non sono sicura al cento percento di cosa significhi, ma conosco la sensazione che si prova. Cioè, mentre camminavo lungo il vialetto dopo che Jamie e Dominic se n’erano andati, sapevo con certezza che avrei trovato Lucas ad aspettarmi al canale. Lo sentivo. Era chiarissimo nella mia mente. Già parte di me. Non era solo immaginazione, più il ricordo di un evento futuro.

Non aveva alcun senso.

Come sapeva che lo stavo cercando?

Come sapeva che sarei andata proprio lì?

Come sapeva in quale momento?

Non lo so.

Ancora non me lo spiego.

Ma non mi sbagliavo affatto.

Era seduto sulla sponda, appoggiato su un gomito, con un filo d’erba in bocca. Il canale era quasi fermo. L’immagine riflessa del sole tremolava sulla superficie dell’acqua appena smossa dal passaggio di due cigni con i colli tesi e gli occhi fissi su Lucas. Mi fermai un momento a osservare il tutto. L’aria immobile, i colori variegati, le ombre… sembrava una scena uscita da un quadro impressionista.

La brezza pomeridiana giocherellò con i miei capelli.

Nonostante tutto, mi sentivo stranamente calma. Provavo un senso di tranquillità, spenta e priva di emozioni, in un altro momento mi avrebbe fatto preoccupare. Avrei voluto sapere perché non provassi alcuna emozione. Perché non fossi felice, nervosa, triste, spaventata, arrabbiata, eccitata… Che avevo che non andava? Ero forse malata? Non m’importava niente di niente? Stavo tentando di ingannare me stessa? Mi avrebbe dato fastidio e la cosa mi avrebbe fatta sentire ancora peggio. Ma quel pomeriggio non mi ci soffermai neanche un secondo. Non sembrava importante. Avevo come l’impressione di essermi già trovata in quella situazione e, qualunque cosa mi si prospettasse, era già stata affrontata e superata, perciò agitarsi non serviva a niente.

Quando mi avvicinai, Lucas alzò lo sguardo. I suoi occhi lasciarono trapelare per un secondo una profonda solitudine, una vita di isolamento. Poi, quando mi riconobbe, si sfilò il filo d’erba di bocca e sul suo volto si aprì un caldo sorriso.



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