L'uomo senza qualità I by Robert Musil

L'uomo senza qualità I by Robert Musil

autore:Robert Musil
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2012-07-03T16:00:00+00:00


78.

La metamorfosi di Diotima

I sentimenti di Diotima non si sviluppavano secondo una linea così costantemente ascendente come i trionfali successi di Arnheim.

Avveniva che nel bel mezzo di un gruppo, al centro della sua casa sgomberata e trasformata, ella credesse di svegliarsi in un paese di sogni. Rimaneva lì circondata da gente e da spazio, la luce del lampadario le bagnava i capelli e scendeva giù per le spalle e pei fianchi, così che le pareva di sentirne il luminoso fluire; ed era come una statua, avrebbe potuto essere la figura di una fontana, nel centro di un centro del mondo, inondata di altissima grazia spirituale. Le sembrava un'occasione unica e fuggitiva in cui si avverasse tutto quello che si è creduto essenziale ed eccelso nel corso della vita; né le importava molto di non sapersi figurare nulla di preciso. Tutta la casa, la presenza di tanta gente, la serata la racchiudeva come un vestito con l'interno di seta gialla; se lo sentiva sulla pelle, ma non lo vedeva. Di tanto in tanto volgeva lo sguardo ad Arnheim, che era in qualche gruppo di uomini e discorreva; ma poi si accorgeva di averlo sempre guardato, ed era solo il suo risveglio che si rivolgeva nella stessa direzione. Anche senza che ella lo guardasse, le punte estreme dell'ali della sua anima posavano sul viso di lui e la avvisavano di quanto vi accadeva.

Per restare nelle penne, bisognerebbe aggiungere che anche nell'aspetto di Arnheim c'era qualcosa d'un sogno, come un mercante con ali dorate d'angelo che fosse disceso in mezzo alla riunione. Lo sferragliare di treni espressi e di lusso, il rombare di automobili, il silenzio di casini da caccia, lo schioccare di vele di panfili era in quelle ali invisibili, ripiegate, lievemente fruscianti a qualche gesto esplicativo del braccio, di cui lo dotava il sentimento di Diotima.

Come al solito Arnheim era sovente lontano, in viaggio, e perciò la sua presenza aveva sempre qualcosa che andava al di là del momento e degli avvenimenti locali, che pure per Diotima importavano tanto! Ella sapeva che c'era un segreto andirivieni di dispacci, visitatori inviati della sua azienda, mentre egli era a Vienna. A poco a poco ella si formò un concetto, e forse era esagerato, dell'importanza di una casa mondiale e delle sue concatenazioni con gli eventi della sua gran vita. Arnheim talvolta faceva racconti che toglievano il fiato sulle relazioni del gran capitale, sugli affari con l'oltremare e sulle colleganze politiche; orizzonti nuovi, anzi, semplicemente orizzonti, si aprivano per la prima volta davanti a Diotima; bastava averlo sentito parlare una sola volta dei contrasti franco-tedeschi, di cui Diotima sapeva poco, tutt'al più che le persone del suo ambiente avevano una leggera antipatia per la Germania, unita a un fastidioso senso di doverosa solidarietà; ma nell'esposizione di lui diventava un problema gallo-celto-alpino-tiroidologico, legato alle miniere di carbone della Lorena e più indirettamente al petrolio messicano e alle divergenze fra l'America del Nord e l'America Latina. Di tali correlazioni il signor Tuzzi non aveva la più lontana idea o almeno non pareva che l'avesse.



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