Magnus Chase e gli dei di Asgard - La spada del guerriero by Rick Riordan

Magnus Chase e gli dei di Asgard - La spada del guerriero by Rick Riordan

autore:Rick Riordan [Riordan, Rick]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Magnus Chase e gli dei di Asgard - vol. 1
ISBN: 9788852069512
editore: Mondadori
pubblicato: 2015-12-14T16:00:00+00:00


36

LARGO!

Datemi pure del pazzo.

Mi aspettavo che l’Albero del Mondo fosse un albero. Non una fila di anatroccoli di bronzo.

«Guardate!» disse Blitzen. «Il Perno dell’Universo!»

Hearthstone si inginocchiò con riverenza.

Lanciai un’occhiata a Sam, che si era unita a noi dopo una spericolata fuga dalla prima ora di fisica: lei non rideva. «Allora… vorrei solo sottolineare che questa è la statua Fate largo agli anatroccoli.»

«Pensi che sia una coincidenza?» domandò Blitzen. «Nove Mondi? Nove anatroccoli? Il simbolismo urla a gran voce una parola sola: “portale!”. Questo punto è il cardine della creazione, il centro dell’albero, il luogo più facile per saltare da un anatroccolo – cioè, da un mondo – a un altro.»

«Se lo dici tu.» Ero passato davanti a quegli anatroccoli mille volte. Non li avevo mai considerati il perno di nulla. Non avevo letto il libro da cui erano stati tratti, ma dedussi che raccontasse la storia di una mamma anatra e dei suoi piccoli che attraversavano una strada di Boston, per questo c’era una loro scultura nel Public Garden.

D’estate, i bambini si mettevano a sedere su mamma anatra per farsi fotografare. A dicembre, infilavano cappellini di Babbo Natale agli anatroccoli. Adesso erano nudi e soli, sepolti fino al collo sotto un manto di neve fresca.

Hearthstone passò le mani sulle statue come per capire se scottassero. Gettò uno sguardo a Blitz e scosse la testa.

«Come temevo» disse Blitz. «Io e Hearth abbiamo viaggiato troppo. Non saremo in grado di attivare gli anatroccoli. Magnus, avremo bisogno del tuo aiuto.»

Mi aspettavo una spiegazione, ma Blitz si limitò a studiare le statue. Stava testando un nuovo cappello quella mattina: un cappello da safari, con una rete scura drappeggiata fino alle spalle. A suo dire, il tessuto della rete era una sua creazione. Bloccava il novantotto per cento della luce solare, permettendo a noi di vedergli la faccia senza però coprire la sua mise elegante. Sembrava un apicoltore vestito a lutto.

«E va bene, ve lo chiederò» dissi. «Come faccio ad attivare gli anatroccoli?»

Sam si guardò in giro. Sembrava che non avesse dormito molto. Aveva gli occhi gonfi. Le mani erano escoriate e coperte di vesciche per via della spedizione di pesca. Si era messa un soprabito di lana nera, ma per il resto era vestita come il giorno prima: hijab verde, ascia, scudo, jeans e scarponcini invernali… l’equipaggiamento completo di un’ex valchiria alla moda. «Fa’ come vuoi, ma fallo alla svelta» rispose. «Non mi piace l’idea di essere così vicini alle porte del Valhalla.»

«Ma non so come si fa» protestai. «Non siete voi quelli che saltano di continuo da un mondo all’altro?»

Hearth disse: “Troppo”.

«Figliolo, più viaggi tra i mondi, più diventa difficile. È come surriscaldare un motore: a un certo punto, devi fermarti per farlo raffreddare» dichiarò Blitz. «E poi, saltare a caso da un mondo a un altro è un conto. Viaggiare per compiere un’impresa è diverso. Non possiamo sapere di preciso dove dobbiamo andare.»

Mi girai verso Sam. «E tu, che ne dici?»

«Se fossi stata ancora una valchiria, non ci sarebbero stati problemi. Ma adesso?» Scosse la testa.



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