Memoria di Luce by Robert Jordan

Memoria di Luce by Robert Jordan

autore:Robert Jordan
La lingua: ita
Format: azw3
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


26

Considerazioni

«Non mi piace combattere accanto a quei Seanchan» disse Gawyn piano, accostandosi a Egwene.

Nemmeno a lei piaceva, e sapeva che lui sarebbe stato in grado di percepirlo. Cosa poteva dire? Non poteva mandar via i Seanchan. L'Ombra aveva portato gli Sharani a combattere sotto il suo stendardo. Egwene, pertanto, avrebbe dovuto usare ciò che aveva. Qualunque cosa aveva.

Le prudeva il collo mentre attraversava il campo fino al luogo d'incontro, a circa un miglio a est del guado per Arafel. Bryne aveva già schierato molte delle sue forze al guado. Si potevano scorgere Aes Sedai in cima alle colline appena a sud, mentre grossi squadroni di arcieri e picchieri erano posizionati sotto di loro sui pendii. Le truppe si sentivano più fresche. I giorni che l'esercito di Egwene aveva passato a ritirarsi avevano alleviato un po' della pressione della battaglia, malgrado i tentativi del nemico di costringerli a combattere.

Le possibilità di Egwene dipendevano dal fatto che i Seanchan si unissero alla battaglia e impegnassero gli incanalatori sharani. Le si contorse lo stomaco. Una volta aveva sentito che, a Caemlyn, degli uomini privi di scrupoli gettavano cani affamati assieme in una fossa e scommettevano su quale sarebbe sopravvissuto al combattimento che ne derivava. A lei questo pareva la stessa cosa. Le damane dei Seanchan non erano donne libere: non potevano scegliere di combattere. Da ciò che aveva visto degli incanalatori maschi degli Sharani, anche loro erano poco più che animali.

Egwene avrebbe dovuto combattere i Seanchan con ogni respiro, non allearsi con loro. I suoi istinti si ribellavano mentre si avvicinava al raduno di Seanchan. La loro governante aveva preteso questa udienza con Egwene. Volesse la Luce che fosse rapida.

Egwene aveva ricevuto rapporti su questa Fortuona, perciò sapeva cosa aspettarsi. La minuta Imperatrice seanchan era in piedi su una piccola piattaforma, osservando i preparativi della battaglia. Indossava un abito scintillante il cui strascico si estendeva in maniera ridicolmente lunga dietro di lei, portato da otto da'covale, quei servitori in abiti terribilmente immodesti. Vari membri del Sangue erano radunati a gruppi, attendendo in pose guardinghe. I Sorveglianti della Morte, mastodontici nelle loro armature quasi nere, si ergevano come macigni attorno all'imperatrice.

Egwene si avvicinò, sorvegliata dai propri soldati e buona parte del Consiglio della Torre. All'inizio Fortuona aveva provato a insistere che Egwene venisse a farle visita nel suo accampamento. Naturalmente Egwene aveva rifiutato. C'erano volute ore per raggiungere un accordo. Entrambe sarebbero venute in questo luogo ad Arafel, ed entrambe sarebbero state in piedi invece di sedersi, affinché nessuna delle due potesse dare l'impressione di essere al di sopra dell'altra. Tuttavia, Egwene fu irritata nello scoprire che la donna l'attendeva. Aveva voluto sincronizzare questo incontro in modo che arrivassero entrambe allo stesso momento.

Fortuona si voltò dai preparativi della battaglia e guardò Egwene. Pareva che molti dei rapporti di Siuan fossero falsi. Sì, Fortuona era abbastanza simile a una bambina, con quella corporatura esile e le fattezze delicate. Quelle somiglianze erano minime. Nessun bambino aveva mai avuto occhi così acuti, così calcolatori. Egwene rivide le sue aspettative.



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