(Nocturnia 02) La Principessa Delle Tenebre by Stefano Lanciotti

(Nocturnia 02) La Principessa Delle Tenebre by Stefano Lanciotti

autore:Stefano Lanciotti [Lanciotti, Stefano]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Nocturnia 02
pubblicato: 2013-06-27T22:00:00+00:00


La fiammella oscillava debole sul cero color nerofumo, disperdendo appena le tenebre profonde della sala del Grande Pentacolo. Le dodici figure erano immobili da talmente tanto tempo da sembrare parte della roccia vulcanica che li accoglieva nel suo ventre, come stalagmiti in forma umana. Seduti a gambe incrociate, tenevano la schiena dritta come una spada e il collo leggermente piegato in avanti. Gli ampi cappucci celavano il loro volto nelle ombre e anche a distanza ravvicinata sarebbe stato impossibile riconoscere un evocatore dall'altro.

Così doveva essere. In quel momento non erano singole persone, ma un Circolo. Un'entità la cui potenza era ben superiore alla somma delle sue componenti. Un essere etereo, vivente e pensante, in grado di tenere sotto controllo una muta di Ossessioni. Ma indifeso come un infante se non protetto in modo adeguato. Il fatto che fossero nel cuore della Cittadella, protetti dalla roccia del Vulcano avrebbe dovuto tranquillizzare Inroth, che vegliava sui dodici sin da quando erano entrati nella Sala, senza abbandonarla per un solo istante. Eppure no, il consigliere di Shaltul aveva una strana sensazione che lo rendeva inquieto.

Non poteva più attendere senza sapere. La responsabilità della sicurezza del Regno, della Cittadella e del Circolo composto dagli Evocatori che facevano parte del Consiglio era nelle sue mani. Non era più accettabile ignorare cosa stesse succedendo. Non poteva risvegliare Shaltul e non lo avrebbe fatto, perché se distoglieva la sua concentrazione rischiava di sciogliere il Vincolo e di liberare la muta di Ossessioni su Nocturnia senza alcun controllo. Ma doveva sapere.

Si pose alle spalle del suo padrone e allungò le braccia fino quasi a sfiorare la sua nuca glabra con le dita. Mormorò le parole del rituale e attese con pazienza. La lettura del pensiero si poteva fare in molti modi, la maggior parte dei quali molto più efficaci di questo. Ma anche molto meno delicati. Se si aveva molta fretta era addirittura possibile strappare via i ricordi lasciando ferite non rimarginabili nella mente. Non era questo il caso.

Lui si era posto come un semplice osservatore. Sarebbe rimasto lì ad attendere che dal flusso ininterrotto di pensieri e ricordi affiorasse l'informazione di cui avevabisogno. Divenne ben presto la tredicesima stalagmite della Sala del Grande Pentacolo. Immobile come un albero secolare di fronte allo scorrere di un fiume perse il senso del tempo e dello spazio, consapevole solo del fluire dei pensieri nella mente di Shaltul.

Infine un breve pensiero rabbioso era balenato nella sua mente. Immagini sparse, ma che gli permisero di ricostruire la sequenza di cosa era accaduto alle Ossessioni: l'inganno della falsa Nera, la devastazione che la loro rabbia aveva provocato sul Cerchio di Pietra. Infine la furiosa corsa verso la Cittadella, richiamati dal Circolo. A mani vuote, per la prima volta da quando chiunque ricordasse. I demoni avevano doppiamente fallito, lasciandosi sfuggire la Nera e facendosi ingannare dal Cangiante.

Allontanò le mani dalla nuca di Shaltul, che ora sembrava vibrare di rabbia. Un timore cominciò a farsi strada in Inroth. E come un tarlo inesorabile erose la sua tranquillità e le sue certezze.



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