Occhi nella nebbia: Le indagini del maresciallo Visconti e la Squadra Speciale Occultismo (Italian Edition) by Fabiana Redivo

autore:Fabiana Redivo [Redivo, Fabiana]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2017-03-17T23:00:00+00:00

Giovedì 17 novembre, ore 03.25

“Maresciallo... maresciallo, si svegli...”

Il richiamo appena bisbigliato da Piovesan era in netto contrasto con la scrollata energica. Visconti si svegliò di soprassalto. Con la mente ancora confusa dal sonno, cercò di mettere a fuoco i lineamenti dell'appuntato.

“Si sta trasformando in licantropo” biascicò. “Che succede?”

“Abbiamo visite. Di cortesia, credo. Non sembra ostile. Ma sa che sono 'allergico' ai vampiri.”

“Visite in che senso?”

“Nel senso che il signor Steinbach ha appena telefonato. Vuole parlare con lei in campo neutro. È qui fuori, in strada. Ho controllato ed è proprio di fronte al cancello. In bella vista, anche. Ho aperto la finestra per annusare l'aria. Non è ostile. Preoccupato, questo sì, ma non ostile.”

Il maresciallo rimase perplesso. “Strano. Deve avere un motivo molto valido per esporsi. Vale la pena ascoltare cos'ha da dire. Va bene, Piovesan. Mi dia il tempo di indossare qualcosa che non sia il pigiama. Scendo tra un attimo. Svegli anche gli altri due, che si tengano pronti con le balestre.”

“Lo consideri fatto.”

L'appuntato sparì con agilità lupina. Visconti si cambiò in fretta, macinando altrettanto rapidamente un mare di pensieri.

Arno Steinbach rappresentava un'incognita. Da che si era volatilizzato, aveva fatto mille congetture e tutte a tinte fosche. Quella telefonata lo aveva spiazzato. Ovviamente si fidava poco. Anzi, per niente. Un vampiro era un vampiro. Punto. Ma allora Piovesan? Per quale motivo doveva considerare un'eccezione il suo sottoposto, e Steinbach invece no? A fare la differenza non era certo la divisa. O forse sì.

Idee ben confuse. In questo momento avrei bisogno di una flebo di caffè. E poi, in campo neutro... Che vorrà dire?

Seguendo l'istinto, aveva optato per una tuta da ginnastica comoda e calda. Campo neutro. Nessun formalismo. Pochi minuti dopo uscì dall'ingresso principale della caserma, ma non senza prima aver inserito nella tasca del giubbotto imbottito, una pistola caricata a proiettili d'argento. Precauzione pressoché inutile in un approccio faccia a faccia. I vampiri possedevano riflessi davvero fulminei. Ecco perché Piovesan lo stava seguendo ad alcuni passi di distanza e Cosulich rimaneva appostata a una delle finestre con la balestra pronta. La sua mira era infallibile.

Arno Steinbach stava aspettando quieto, con le braccia inerti lungo il corpo, sotto la luce gialla del lampione. Piovesan si fermò a distanza di cortesia, anche se in effetti la cortesia in quella situazione era quantomeno assurda. Il frontino del berretto di ordinanza proiettava un'ombra sul bel volto deformato dalla trasformazione che stava tenendo sotto controllo con notevole sforzo.

“Buonasera, signor Steinbach.”

“Buonasera, maresciallo” rispose l'altro con aria imperturbabile. “Complimenti per la recente promozione.”

“Ottimo bersaglio, sotto questa luce” continuò Visconti. “Ma non credo lei sia qui per lasciarsi, mi conceda il termine, ammazzare.”

“Sappiamo entrambi che non esiste alcun campo neutro” annuì il vampiro. “Però ero certo che telefonando avrei fatto leva sulla sua curiosità, oltre che sul senso dell'onore. Se può farla sentire più tranquillo, può anche puntarmi contro la pistola caricata a proiettili d'argento che tiene in tasca.”

“Ammetto che la tentazione è forte, ma servirebbe a poco. Non possiedo i suoi riflessi.”

“Piovesan sì. È stato fantastico vederlo in azione all'obitorio.

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