Pandora by Licia Troisi

Pandora by Licia Troisi

autore:Licia Troisi
La lingua: ita
Format: mobi, epub, azw3
Tags: , Narrativa, Urban Fantasy
editore: Mondadori
pubblicato: 2014-05-17T22:00:00+00:00


CAPITOLO 14

VECCHIE

CONOSCENZE

Pam si mise la falce in spalla e seguì le tracce verdastre lasciate dai cani, correndo alla massima velocità che il peso dell'arma le consentiva. Mentre avanzava, un terribile presentimento si faceva strada in lei. Doveva raggiungere Sam al più presto, sentiva che gli era accaduto qualcosa di atroce. La falce pesava, ma almeno il braccio non le faceva male. Si chiese con apprensione se sarebbe mai guarito; nello stato in cui si trovava, forse le sue ferite non si potevano rimarginare. Scosse la testa, cercando di scacciare quel pensiero. Ciò che contava adesso era trovare Sam.

Svoltato l'angolo, scorse un fagotto a terra. Si avvicinò, ma presto rallentò il passo, inorridita. Sull'asfalto giaceva quel che sembrava un ammasso di stracci sanguinolenti. C'era sangue, sangue ovunque, e di nuovo quell'odore che le rivoltò lo stomaco. Forzò le gambe a mettere un passo davanti all'altro, ma quando fu abbastanza vicina da distinguere i lineamenti del volto, le gambe le cedettero, e si ritrovò inginocchiata sull'asfalto.

Sam aveva ferite ovunque. I cani lo avevano quasi sbranato, non era stato in grado di difendersi come aveva fatto con i topi. Pam gli sfiorò la guancia, e sentì le dita bagnarsi di sangue.

«Sam?» disse piano. «Sam!» ripetè più forte.

Ma lui era immobile come un manichino. Lo prese per le spalle, lo scosse con vigore.

«Sam! Non farmi questo, ti prego» mormorò. «Se te ne vai resterò sola, sola per sempre!»

Si gettò sul suo petto e si mise a singhiozzare senza una lacrima, come nei film drammatici di infima categoria.

Poi, d'un tratto, Sam si mosse sotto di lei e aprì gli occhi.

«Pam...»

Pam sentì un'ondata di sollievo riempirle il petto. Gli si gettò al collo, lo strinse con forza e rimase abbracciata a lui, incredula. Era vivo, vivo! Imbarazzata da quello slancio d'affetto, si ricompose e lo guardò severa.

«Perché cavolo non mi hai risposto subito? Non farmi mai più uno scherzo del genere!» gridò.

Sam aveva un'espressione smarrita, come se fosse inconsapevole di ciò che gli era accaduto. «Che mi è successo?» biascicò.

«Niente, sei solo stato massacrato da un paio di cani zombie e...» Pam si interruppe di colpo, puntando su di lui due occhi sbalorditi. Delle ferite di poco prima non c'era più traccia. Gli tirò su la maglia, e lui protestò abbassandosela all'istante.

«Sei matta? Fa freddo!»

«Non ci sono più...» mormorò.

«Non ci sono più cosa?»

«Guardati attorno.»

Sam ubbidì, e non appena vide il sangue scattò in piedi, sconvolto. Si passò le mani su tutto il corpo, ma non sembrava provare dolore da nessuna parte.

«È tuo, Sam... Quando sono arrivata giacevi a terra, pallido come un cadavere e in un lago di sangue. Avevi delle ferite, delle ferite...» non riuscì a continuare.

«È come la sera dell'incidente» disse Sam. «Ragazzi. .. tu sei una non morta e io sono immortale. Saremmo proprio una bella coppia.»

«Ora non ti allargare, solo perché mi sono preoccupata per te» ribattè Pam. «Sei immune alle ferite che ti hanno inferto quei cani, ma chissà se vale la stessa cosa con gli Angeli della Morte.»

Sam s'incupì all'istante.

«Che c'è?» fece Pam.



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