Paranormalmente 2 - Caccia alle fate by Kiersten White

Paranormalmente 2 - Caccia alle fate by Kiersten White

autore:Kiersten White [White, Kiersten]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-07-26T22:00:00+00:00


EVVIVA LA VITA NOTTURNA

Diedi un altro strattone per divincolarmi, ma il vampiro non mollò. Non era possibile. Non poteva essere. I vampiri non erano così forti!

Notando che ero in preda al panico, lui sorrise. Avrei tanto voluto tirargli un calcio nei denti, pur di non vedere più quel sorriso beffardo.

«Non te l’aspettavi, eh? Io ti avevo avvertito, però.»

Disperata, gli sferrai un pugno con la mano sinistra, ma a malapena gli sfiorai la testa. Lui mi spinse in avanti facendomi precipitare giù dalle scale del porticato. Atterrai di schiena, sbattendo forte l’osso sacro nello spigolo smussato di uno scalino, e gemetti per il dolore. Lui mi tappò la bocca con la mano. La vista di quella mano così vicino ai miei occhi per poco non mi fece svenire; confusa com’ero, non riuscivo più a distinguere la sembianza dall’aspetto vero. Pelle viva, pelle morta, pelle viva, pelle morta – deglutii per scacciare la nausea.

«Sssh, non vorrai attirare l’attenzione di qualcun altro, vero? Sarà veloce e indolore, mio piccolo mostro.» E mi inclinò bruscamente la testa da un lato, lasciando esposto il mio collo.

Urlando disperata, gli morsi un dito più forte che potevo. Lui indietreggiò e io fui in grado di riprendere fiato, ma subito mi venne da vomitare al pensiero di quello che mi ero appena messa in bocca. Inciampando balzai di lato, e mi allontanai dalla sua portata. Una volta ripreso l’equilibrio, mi lanciai in una corsa a perdifiato. Arrivai in fondo alla strada, svoltai un angolo guardandomi indietro, e per poco non finii contro un muro. Allora mi girai, maledicendomi, ma... troppo tardi, il vampiro aveva già bloccato la via di uscita e mi guardava con aria maliziosa.

«Tu non vuoi farlo davvero» dissi alzando entrambe le mani.

«Oh sì, che voglio, invece.»

«No! Io...» Il vento freddo soffiava dentro di me e il formicolio alle mani aumentò. Sentivo l’aria vorticare in piccoli mulinelli tutt’intorno ed ebbi come la sensazione di stabilire con loro un legame mai conosciuto prima. All’improvviso il mio corpo stanco e dolorante divenne leggero, inconsistente e allo stesso tempo forte. Percepivo l’anima del vampiro davanti a me. Mi chiamava. Riuscivo quasi a vederla, come un’aura leggera che circondava il suo cuore.

Chiusi gli occhi, cercando di resistere alla tentazione di accorciare la distanza fra noi. «Ti prego» sussurrai. «Non voglio farti del male.»

Lui scoppiò a ridere. «Credo tu sia un po’ confusa, liebchen.»

Riaprii gli occhi di colpo e, quando il vampiro incontrò il mio sguardo, cambiò espressione: il ghigno che aveva dipinto sulle labbra lasciò il posto a una smorfia di terrore. Serrai i pugni. Non l’avrei fatto di nuovo, a meno che non fosse stato strettamente necessario. Impiegai tutte le mie forze per trattenermi e, quando parlai, la mia voce era cupa e tremante. «Scappa» dissi, pur sperando che non mi ascoltasse.

Lui mi fissò incredulo poi, lentamente, iniziò a indietreggiare senza mai togliermi quegli occhi da cadavere di dosso. Non appena raggiunse la strada principale, una mazza da baseball sferzò l’aria della notte e atterrò dritta sul suo cranio.

Mi sentii subito liberata dall’impellente desiderio che si era impadronito di me.



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