Peter Pan by James Mattehw Barrie

Peter Pan by James Mattehw Barrie

autore:James Mattehw Barrie [Barrie, James Mattehw]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 978-88-6399-040-9
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


La Casina

Tutti hanno inteso parlare della Casina nei giardini di Kensington, l’unica casa in tutto il mondo costruita dalle fate per esseri umani. Ma nessuno l’ha vista, eccetto proprio due o tre, e questi non solo l’hanno veduta, ma ci hanno anche dormito, perché senza dormirci non è possibile vederla. La ragione di ciò è che essa non esiste quando voi vi addormite, ma esiste quando vi svegliate e ne uscite fuori.

C’è sì un modo in cui tutti possono vederla, ma ciò che allora uno vede non è proprio la casina, è solo la luce delle finestre. Questa luce si può vedere passata l’ora della chiusura. David, per esempio, la vide distintissimamente a una grande distanza in mezzo agli alberi una sera che tornavamo dal teatro delle marionette: io, per dir la verità, non la vidi, ma David afferma che quella sera io avevo troppo sonno per poter vedere qualsifosse cosa. Del resto centinaia di bimbi l’hanno veduta, chi questa sera chi quella, ora in questo luogo ora in quello, perché le fate la costruiscono ogni notte, sempre in una parte diversa dei giardini. Ma la prima persona per cui la Casina venne costruita fu la celebre Maimie Mannering.

Maimie era una bimba piuttosto straordinaria, e ciò precisamente di notte. Aveva quattro anni e durante il giorno era una bimba come tutte le altre. Le faceva molto piacere quando suo fratello Tony, un magnifico giovanotto di sei anni, mostrava di accorgersi della sua esistenza; e lo ammirava nella maniera dovuta, sforzandosi, per quanto vanamente, d’imitarlo, e si sentiva lusingata piuttosto che annoiata quand’egli la trascinava in giro con sé. Così pure, quando doveva batter la palla, accadeva molto spesso che essa si fermasse, nonostante che la palla fosse per aria, per mostrarvi che aveva in piede delle scarpine nuove. Era proprio una bimba come tutte le altre durante il giorno.

Ma appena cadevano le ombre della notte, Tony, il rodomonte, dimenticava il suo diurno disprezzo per Maimie e la guardava paurosamente con gli occhi sbarrati, e ciò non è maraviglia perché coll’oscurità gli occhi di lei prendevano un’espressione che io non vi saprei descrivere altro che chiamandola estatica. Era uno sguardo sereno che contrastava non poco con le occhiate inquiete di Tony.

Questi allora le offriva spontaneamente in regalo i suoi giocattoli favoriti (che regolarmente le ritoglieva la mattina di poi) ed essa li accettava con un sorriso assai sconcertante. La ragione per cui Tony diventava così gentile e Maimie così misteriosa era, a dirla in breve, che essi sapevano di dover di lì a poco andare a letto. Questo era il momento in cui Maimie diventava terribile. Tony la scongiurava ogni sera che non lo facesse quella notte, e la mamma e la governante nera la minacciavano di punirla, ma Maimie, per tutta risposta, si limitava a sorridere di quel suo sconcertante sorriso. E quand’erano rimasti soli col loro lumino da notte, tutt’a un tratto essa si rizzava sul letto ed esclamava con voce di pianto: “Oh Tony! Oh Tony! Che è



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