Poteri Inaspettati by Chris McHart

Poteri Inaspettati by Chris McHart

autore:Chris McHart [McHart, Chris]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9781980773399
Google: sJMVtwEACAAJ
Amazon: 1980773394
editore: Independently published
pubblicato: 2018-04-08T00:00:00+00:00


CAPITOLO 22

D

* * *

D chiuse gli occhi. Ash gli si avvicinò di più mentre lui continua a ripetersi le sue parole nella mente. Lo amava! Lo amava davvero. Mai nella sua vita avrebbe creduto di sentire quelle parole pronunciate da quell’uomo, un tempo timido e ferito.

Armeggiò per tirare la coperta su entrambi. Non si sarebbe mai aspettato che quel giorno finisse così, né che Ash fosse disposto a fare qualcosa di quel tipo. Se anche non glielo avesse succhiato, sarebbe stato bello lo stesso.

Per lui era importante che il compagno si rendesse conto di quanto il sesso potesse essere fantastico. Farlo con lui, per essere precisi. Sembrava che ci fosse riuscito. Ash sembrò addormentarsi in un istante, e anche gli occhi di D si chiusero. Lo baciò un’ultima volta e si addormentò.

Qualche tempo dopo, si svegliò perché l’altro si mosse. Respiri corti e veloci echeggiarono nella camera da letto, Ash stava parlando in modo strano. Un incubo? D aprì gli occhi, ma era ormai buio e non riuscì a vedere molto. La sua mano vagò trovando l’interruttore della luce sul comodino, e un bagliore caldo inondò la stanza. Ash si contorceva sul letto, il sudore sulla faccia.

«No» si lamentò. «No. Per favore...» singhiozzò piano.

Oh Dio. Le lacrime sgorgarono dagli occhi del segugio e posò delicatamente la mano sulla spalla dell’amato.

«Svegliati. Ti prego, svegliati. Sei al sicuro. Va tutto bene.»

Ma lui non rispose. D lo scosse delicatamente finché non si calmò e finalmente aprì gli occhi. «Cosa c’è che non va?» chiese confuso. Il cuore di D si fermò quando vide il dolore nei suoi occhi.

«Hai avuto un incubo.»

«Può essere. Non me lo ricordo. Grazie per avermi svegliato.» Ash si accoccolò tra le sue braccia. «Mi piacerebbe dormire ancora un po’… con te.»

Lui sorrise. «Questo non dovrebbe essere un problema. Riguardo ai tuoi sogni: cosa ne pensa il dottor Anders?»

«Dovrò aspettare. In ogni caso, lui non può farci nulla. Il farmaco aiuta un pochino ma, come puoi vedere, non è finita. Mi dispiace di averti svegliato.»

«Non devi dispiacerti. Sono contento di essere qui. Non è colpa tua.»

«Mmh. Spero che col tempo migliori. Non posso fare altro.»

«Vero. E hai già fatto grandi progressi. Sono orgoglioso di te.» Lo strinse forte. Se avesse potuto, sarebbe rimasto in quella posizione per sempre, con Ash tra le braccia. Soddisfatto, chiuse gli occhi.

Si svegliarono la mattina dopo, con la stanza inondata di sole. Era già mezzogiorno. Evidentemente, entrambi avevano bisogno di dormire.

Ash si mosse al suo fianco e aprì gli occhi. «’Giorno.»

«’Giorno.»

«Come hai dormito?»

«Abbastanza bene. Scusa per l’incubo della scorsa notte.» Chiuse gli occhi.

«Ehi, non voglio sentire niente del genere. Non puoi controllarlo. E non mi dispiace svegliarti se riesco a bloccarlo.»

«Va bene. Grazie. Che ne dici di caffè e colazione? O meglio pranzo? Non ho idea di cosa abbiamo a casa però, e non so assolutamente cucinare.»

«Siamo in due, allora. Ma possiamo ordinare la pizza.»

«Sarebbe molto meglio. Non vorrei dover spiegare a Josh perché abbiamo incendiato la cucina.»

«Oh, se sta facendo con mio fratello quello che credo, dubito che gli importi della cucina.



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