Reliquary by Lincoln Child Douglas Preston

Reliquary by Lincoln Child Douglas Preston

autore:Lincoln Child Douglas Preston [Douglas Preston, Lincoln Child]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 2014-01-07T23:00:00+00:00


37

D'Agosta pensò allo Yankee Stadium: la sfera di cuoio bianco che si impenna risaltando contro il cielo blu di luglio, l'odore dell'erba tagliata di fresco accanto a una rampa, l'esterno che sbatte contro il muro delle tribune nel tentativo di trattenere una palla, il guantone alzato. Era il suo tipo di meditazione trascendentale, un modo per allontanare il resto del mondo e riordinare le idee. Utile specialmente quando tutto era andato in malora.

Tenne gli occhi chiusi per un lungo momento, cercando di ignorare gli squilli dei telefoni, le porte che sbattevano, le segretarie che correvano freneticamente. Da qualche parte, lo sapeva perfettamente, Waxie correva in giro come un tacchino in calore. Grazie a Dio non era a distanza di orecchio per beccarsi le sue strida rauche. Immagino che non sia più così sicuro del vecchio Jeffrey, pensò. Ma non gli era di nessuna consolazione.

Con un sospiro, D'Agosta fece uno sforzo per concentrarsi di nuovo sulla strana figura di Alberta Muñoz, l'unica sopravvissuta al massacro della metropolitana.

Il tenente era arrivato proprio mentre la portavano fuori da un'uscita di emergenza sulla Sessantaseiesima Strada, sdraiata su una barella: le mani in grembo, un'espressione piacevolmente vacua sul viso, paffuto e materno, la liscia pelle scura in forte contrasto con le lenzuola che la avvolgevano. Dio solo sapeva come avesse fatto a nascondersi: non aveva detto neanche una parola. Il treno si era temporaneamente trasformato in un obitorio: sette civili e due dipendenti dell'azienda dei trasporti morti, cinque crani fatti a pezzi, le gole tagliate fino alla colonna vertebrale, altri tre corpi completamente privi di testa, un uomo fulminato dalla corrente sulla rotaia elettrificata. A D'Agosta pareva già di sentire odore di avvocati che giravano intorno come avvoltoi. La signora Muñoz adesso era rinchiusa in una cella di isolamento dell'ospedale psichiatrico St. Luke. Waxie aveva strillato, pestato i piedi e minacciato, ma il dottore all'accettazione era stato irremovibile: niente interrogatori almeno fino alle sei della mattina seguente.

Tre teste mancanti. Avevano immediatamente seguito le tracce di sangue, ma la squadra che si occupava dell'emoluminescenza non aveva vita facile, nel labirinto dei tunnel pieni di acqua. D'Agosta tornò a ripassare mentalmente l'accaduto. Qualcuno aveva tagliato un cavo subito dopo la stazione della Cinquantanovesima, causando un blocco immediato di tutti gli espressi tra la Quattordicesima e la Centoventicinquesima e facendo in modo che proprio quel treno rimanesse intrappolato nel lungo tunnel prima dell'Ottantaseiesima. E lì aveva aspettato, in agguato.

Tutta l'operazione richiedeva intelligenza e programmazione, e forse anche una conoscenza interna del sistema. Finora, non erano state rilevate tracce chiare di impronte, ma D'Agosta pensava che dovessero essere stati almeno in sei. Sei, ma non più di dieci. Un attacco attentamente pianificato e ben coordinato.

Ma perché?

La Scientifica aveva stabilito che l'uomo morto fulminato, probabilmente, si era buttato apposta sulla rotaia elettrificata. D'Agosta si domandò che cosa potesse avere visto per risolversi a un gesto del genere. Di qualunque cosa di trattasse, probabilmente l'aveva vista anche Alberta Muñoz. Doveva parlare con la donna prima che arrivasse Waxie a rovinare tutto.

"D'Agosta!" muggì una voce familiare, neanche a farlo apposta.



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