Robinson Crusoe by Daniel Defoe

Robinson Crusoe by Daniel Defoe

autore:Daniel Defoe [Defoe, Daniel]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2011-12-15T07:44:46+00:00


Presi dunque tutte le precauzioni che l’umana prudenza poteva suggerire per garantire l’incolumità della mia persona; e alla fine si vedrà che non erano certo immotivate, anche se in quel momento non potevo prevedere nulla, tranne ciò che mi veniva suggerito dalla paura.

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Mentre facevo tutto questo, non trascuravo peraltro le altre mie incombenze. E in particolare dedicavo ogni cura al mio piccolo gregge di capre. Esse costituivano in ogni occasione una riserva di cibo sempre disponibile, che cominciava a essermi sufficiente e a consentirmi di risparmiare polvere e pallottole, nonché la fatica di dar la caccia alle capre selvatiche. Quindi non volevo assolutamente rischiare di perdere i vantaggi che mi ero conquistati e di dover ricominciare da capo l’allevamento.

A tale proposito, e dopo lunga meditazione, non mi riuscì di escogitare che due espedienti per metterle al sicuro: trovare un posto adatto per scavare sotto terra una grotta nella quale spingerle ogni sera; oppure recingere due o tre piccoli appezzamenti di terreno, lontani l’uno dall’altro e il più possibile nascosti, in ciascuno dei quali potessi tenere una mezza dozzina di capre giovani: così, se il mio gregge principale fosse stato compromesso da qualche accidente, avrei potuto ricostruirlo in breve tempo e senza particolari difficoltà. Sebbene richiedesse un lavoro lungo e impegnativo, questo secondo metodo mi parve più razionale.

Dopo aver consumato qualche tempo nella ricerca dei luoghi più reconditi dell’isola, ne trovai uno così appartato, che non avrei potuto desiderare di meglio. Era una piccola radura ricca d’acqua che si apriva nel fitto del bosco della valle in cui, come ho già raccontato, poco mancò ch’io mi perdessi, tanto tempo prima, durante il tragitto di ritorno dal versante orientale dell’isola. Qui trovai una superficie libera di circa tre acri, circondata per tutto il suo perimetro dai boschi, che pertanto venivano a formare una sorta di recinto naturale, o perlomeno non richiedevano lo stesso faticoso lavoro che avevo dovuto sobbarcarmi per recingere gli altri appezzamenti.

Mi misi subito all’opera e in meno di un mese portai a termine la recinzione, in modo da poter trattenere con sufficiente sicurezza il mio gregge - o branco, chiamatelo come vi pare - tenuto conto che ormai le capre non erano più indomabili come si sarebbe potuto supporre al principio. Allora, senza por tempo in mezzo trasportai in questa radura dieci capre giovani e due caproni, dopo di che continuai a lavorare intorno alla staccionata, in modo da renderla solida come le altre, anche se a questo punto mi permisi di lavorare meno alacremente della prima volta e impiegai molto più tempo.

Mi ero sottoposto a tutto questo lavoro unicamente sotto la spinta della paura che mi aveva oppresso dopo aver scoperto l’orma di quel piede umano, perché fino a quel giorno non avevo mai visto un solo essere umano avvicinarsi all’isola. Nel frattempo erano trascorsi due anni da quando si era prodotto il motivo di tanta inquietudine, e in effetti quello stato di continua ansietà rendeva la mia vita molto meno serena di prima, come non stenterà a immaginare chiunque sappia cosa significhi vivere nel diuturno terrore degli uomini.



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