Roth Veronica - 2012 - Insurgent by Roth Veronica

Roth Veronica - 2012 - Insurgent by Roth Veronica

autore:Roth Veronica [Roth Veronica]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Science Fiction, Juvenile Fiction
ISBN: 9788841886731
Google: ACCbmgEACAAJ
Amazon: 8851121117
editore: De Agostini
pubblicato: 2013-01-01T23:00:00+00:00


CAPITOLO

VENTITRÉ

NEANCHE DIECI SECONDI dopo aver scelto i nostri nuovi capifazione, si sente un suono: un segnale lungo, due corti. Mi sposto in cerca della fonte, l’orecchio destro rivolto al muro, e scopro un microfono appeso al soffitto. Ce n’è un altro dall’altra parte della stanza.

Poi la voce di Jack Kang si diffonde tutt’intorno a noi.

«Attenzione, a tutti coloro che si trovano nel nostro quartier generale. Poche ore fa ho incontrato un portavoce di Jeanine Matthews.

Lui mi ha ricordato che i Candidi sono in una posizione di debolezza, che dipendiamo dagli Eruditi per la nostra sopravvivenza, e mi ha detto che se voglio che la mia fazione resti libera, dovrò acconsentire ad alcune richieste.»

Alzo la testa verso il microfono, sbalordita. Non dovrebbe sorprendermi che il capo dei Candidi sia così schietto, ma non mi aspettavo un annuncio pubblico.

«Al fine di soddisfare queste condizioni, vi chiedo di presentarvi tutti al Punto di Raccolta per riferire se vi è stato iniettato il trasmettitore o meno» continua. «Gli Eruditi hanno anche ordinato che siano consegnati tutti i Divergenti, anche se non so a quale scopo.»

Ha una voce spenta, sconfitta. Be’, certo che è sconfitto, penso. È stato troppo debole per combattere.

Una cosa che gli Intrepidi sanno fare e i Candidi no è combattere anche quando sembra inutile.

A volte mi sento come se stessi raccogliendo le lezioni che ogni fazione ha da insegnarmi e le stessi immagazzinando nella mente per usarle come guida per muovermi nel mondo. C’è sempre qualcosa da imparare, c’è sempre qualcosa d’importante da capire.

L’annuncio finisce con gli stessi tre suoni con cui è iniziato. Gli Intrepidi si muovono rapidi per tutta la camerata, gettando le loro cose negli zaini. Alcuni fra i più giovani tagliano il lenzuolo che blocca la porta, gridando qualcosa su Eric. Un gomito mi schiaccia contro il muro, e rimango a osservare la confusione che cresce.

In compenso, una cosa che i Candidi sanno fare, e gli Intrepidi no, è mantenere la calma.

* * *

Gli Intrepidi sono disposti a semicerchio intorno alla sedia degli interrogatori, dove ora è seduto Eric. Sembra più morto che vivo. È accasciato sulla sedia, la fronte pallida imperlata di sudore, e fissa Tobias con la testa bassa, così che le ciglia si confondono con le sopracciglia. Cerco di tenere gli occhi su di lui, ma il suo sorriso e il modo in cui i piercing si allargano quando apre le labbra sono orribili e inguardabili.

«Vuoi che ti elenchi i tuoi crimini?» gli chiede Tori. «O desideri pensarci tu stesso?»

La pioggia batte contro il fianco dell’edificio e scorre lungo i muri. Siamo nel salone degli interrogatori, all’ultimo piano dello Spietato Generale. Il temporale del pomeriggio rimbomba più forte, qui.

Ogni tuono e ogni lampo mi fanno rizzare i peli sul collo, come se l’elettricità mi danzasse sulla pelle. Mi piace l’odore dell’asfalto bagnato: quassù è a malapena percettibile, ma quando sarà tutto finito ci precipiteremo giù per le scale per lasciarci lo Spietato Generale alle spalle, e allora l’asfalto bagnato sarà l’unico odore che sentirò.

Ci siamo portati dietro le nostre borse.



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