Sanctuary by AA.VV

Sanctuary by AA.VV

autore:AA.VV.
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Asengard
pubblicato: 2010-08-08T22:00:00+00:00


I - III

Attraverso il lucernario il chiarore morente del giorno spandeva pennellate d’ocra nel locale, incupendo il liquido contenuto nella piscina.

Alvarin Sistrus attraversò la stanza e si fermò sul suo bordo.

Immerso fino al collo, Denayan Roster gli dava le spalle, lo sguardo rivolto alla parete su cui campeggiava il simbolo del suo casato: un sole nero sormontato da una luna argentata.

Il più potente figlio di Sanctuary, il creatore e unico titolare dell’Elitron rimase a contemplarlo per qualche secondo ancora prima di voltarsi e dirigersi verso di lui. Nuotando fluido, nonostante i cavi che gli fuoriuscivano dal corpo sparendo in mezzo al liquido rosso, attraversò la piscina con poche vigorose bracciate.

Quando fu a un paio di metri dal bordo, si fermò e prese a muovere le braccia in lunghi movimenti concentrici verso l’esterno, per mantenere la posizione.

«Alvarin caro» esordì, «oggi le attività del mio gruppo hanno prodotto utili per poco più di un milione e trecentomila crediti.» Ammiccò col capo in direzione dell’ampia vetrata laterale che regalava uno scorcio abbondante dei palazzi sottostanti. «Molta gente, là fuori, impazzirebbe di gioia di fronte a una prospettiva simile. Il mio umore invece dipenderà da quanto sei venuto a riferirmi tu. Non trovi la cosa beffarda?»

Sistrus ignorò la domanda. L’uomo che aveva di fronte non cercava risposte da lui. «In tal caso, signore, non le piacerà quanto sto per riferirle.»

«Posso controllare, istante per istante, ogni singola informazione immessa nella Rete Globale di Sanctuary. Tuttavia, senza di te, tale capacità mi servirebbe a poco. Tu sei lo scudo con cui proteggo il mio casato e la spada grazie a cui trafiggo chi vuole distruggere l’ordine a Sanctuary.»

«Mi limito a fare ciò per cui mi pagate» minimizzò Sistrus. «Come avete detto prima? Molti impazzirebbero di gioia per trovarsi al mio posto.»

«Avanti, Alvarin, aggiornami.»

«Ci sono state complicazioni» spiegò lui. «Ci aspettavamo un solo interlocutore sul luogo della consegna. Quello invece se n’era portato appresso altri.»

«Il tuo uomo è in gamba, hai sempre sostenuto.»

«Li ha eliminati tutti» spiegò Sistrus, per ribadire il concetto. «L’obiettivo però è riuscito a fuggire.» Ripensò a quanto aveva saputo dal sicario. «Si sono sacrificati per impedirgli di raggiungerlo. Dovevano ritenere che la sua sopravvivenza valesse più delle loro stesse vite.»

Un gesto di fanatismo estremo o un’accurata valutazione del rapporto tra costi e benefici? Doveva saperlo, si disse Sistrus, e Roster era l’unico in grado di dirglielo. Agire alla cieca non permetteva di operare nel modo migliore: era la lezione appresa negli anni passati a rivestire quel ruolo.

«E la consegna?» volle sapere Roster.

«Il mio uomo non ha trovato niente addosso ai cadaveri. Dobbiamo presumere sia avvenuta.»

Il maggiorente tacque per alcuni istanti. Anche Sistrus, dal canto proprio, rimase in silenzio.

«Ho allungato la mia vita oltre le soglie che la natura ha stabilito d’imporci. Per cosa?» Roster sorrise amaro. «Per assistere alla caduta del casato a cui appartengo e forse magari alla fine stessa di Sanctuary?»

«Non è una situazione irrimediabile, signore» osservò Sistrus. Non intendeva consolarlo; soltanto, non gli piaceva il sapore della sconfitta. «Il mio uomo è convinto di riuscire a completare l’opera.



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