Shadowhunters - 3. Città di vetro by Cassandra Clare

Shadowhunters - 3. Città di vetro by Cassandra Clare

autore:Cassandra Clare [Clare, Cassandra]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Juvenile Fiction, General
ISBN: 9788852018787
Google: vNH8GjhjwucC
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2011-05-13T08:46:29.969000+00:00


capitolo 13

DOVE C’È DOLORE

Con le gambe avvoltolate nelle lenzuola, Clary si svegliò di soprassalto da un incubo pieno di angeli sanguinanti. C’era un buio pesto e claustrofobico, nella camera degli ospiti di Amatis. Era come essere chiusi in una bara. Allungò un braccio e tirò le tende. La luce del giorno si riversò nella stanza. Aggrottò la fronte e le richiuse subito.

Gli Shadowhunters bruciavano i loro morti. Dalla notte dell’attacco, il cielo a ovest della città era costantemente macchiato da enormi volute di fumo. Vederlo dalla finestra diede a Clary un senso di nausea, così preferì tenere tirate le tende. Nel buio della stanza chiuse gli occhi, cercando di ricostruire il sogno. C’erano degli angeli, e l’immagine della runa che Ithuriel le aveva mostrato continuava a brillare dietro le sue palpebre come un semaforo lampeggiante. Era una runa semplice come un nodo, ma, per quando si concentrasse, Clary non riusciva a leggerla, né a capirne il significato. Sapeva solo che in qualche modo era incompleta, come se chi l’aveva creata non l’avesse finita.

«Questi non sono i primi sogni che ti mando» le aveva detto Ithuriel. Clary pensò agli altri sogni: Simon con le mani marchiate a fuoco col simbolo della croce; Jace con le ali; laghi di ghiaccio che s’infrangevano, brillanti come specchi. Era stato l’Angelo a mandarle anche quelli?

Con un sospiro, si mise a sedere. I suoi sogni erano brutti, ma le immagini che le passavano per la mente ora che era sveglia non erano molto meglio. Isabelle, che piangeva sommessamente, seduta per terra nella Sala degli Accordi, e si tirava i capelli corvini intrecciati tra le dita con tanta forza da far temere a Clary che se li strappasse via. Maryse che se la prendeva con Jia Penhallow gridandole che era stato il ragazzo che avevano accolto nella loro casa, il loro cugino, a fare tutto questo, e se il ragazzo era un alleato così stretto di Valentine, cosa avevano da dire, di sé, i Penhallow? Alec che cercava di calmare sua madre e chiedeva a Jace di aiutarlo; e lui che invece restava immobile, mentre il sole sorgeva su Alicante e faceva entrare la sua luce dal soffitto dalla sala. — È l’alba — aveva detto Luke, stanco come Clary non l’aveva mai visto. — È ora di portare dentro i morti. — E aveva mandato in giro delle pattuglie a raccogliere i cadaveri dei Cacciatori e dei licantropi che giacevano per le strade, dando ordine di raccoglierli nella piazza davanti alla Sala degli Accordi; la stessa che Clary aveva attraversato insieme a Sebastian, notando che l’edificio somigliava a una chiesa. Le era sembrato un bel posto, allora, con le fioriere e i negozi dai colori vivaci. Ora, invece, era piena di cadaveri.

Compreso quello di Max. Pensare al bambino che con tanta serietà aveva parlato con lei dei manga le fece stringere il cuore. Gli aveva promesso che l’avrebbe portato al Pianeta Proibito, la sua fumetteria preferita, ma ora non avrebbe più potuto farlo. Gli avrei comprato dei fumetti, pensò.



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