Shadows by Jennifer L. Armentrout

Shadows by Jennifer L. Armentrout

autore:Jennifer L. Armentrout [Armentrout, Jennifer L.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Urban fantasy
editore: Giunti
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


11

Bethany non riusciva a fare altro che fissarlo. Un alieno? Razionalmente non poteva accettarlo: era un’allucinazione o un sogno. Oppure il primo sintomo di una malattia mentale. Forse Dawson non era mai esistito, ma nemmeno questo aveva senso. Aveva visto altre persone interagire con lui. A meno che non sia già così pazza da credere di vedere le persone…

«Bethany.» Una voce calma s’intromise nei suoi pensieri.

Il cuore le balzò in gola. «Tutto questo è reale, vero?»

Il viso di Dawson si contorse in una smorfia di dolore. «Sì, lo è.»

Bethany si coprì il viso con le mani, poi lentamente se le passò fra i capelli spettinati.

Dawson le posò una mano sul ginocchio. «Non oso immaginare cosa ti stia passando per la testa in questo momento, ma ti giuro che esisto e che non sei pazza.» Le strinse piano la gamba. «E mi dispiace tanto che tu abbia dovuto scoprirlo così.»

«Non scusarti» disse lei in tono fermo. «È solo che… fatico a capacitarmi. Non mi sono mai fatta troppe domande sulle forme di vita aliena… cioè, credo che da qualche parte, là fuori, qualcosa ci sia… ma… tu non puoi essere un alieno.» Rise, nervosa. Anche solo pronunciare quelle parole era assurdo. «Eppure ti ho appena visto… brillare… no, brillare non è la parola giusta. Tu… eri la luce, luce in forma umana… con tanto di braccia, gambe…»

Dawson annuì. «Ci chiamiamo Luxen. Siamo esseri di luce, ma una luce che si può toccare, con una consistenza e una forma.»

«Consistenza e forma» ripeté lei in un sussurro.

«Proprio così.» Dawson abbassò lo sguardo e in quel momento a Bethany sembrò più piccolo e vulnerabile. «Veniamo da un pianeta chiamato Lux… o almeno, così si chiamava un tempo. Ora non esiste più, è stato distrutto. Sono centinaia, se non migliaia di anni che abitiamo sulla Terra ormai.»

Bethany rimase a bocca aperta. «Sei così… vecchio?!»

«No. No!» Dawson scoppiò a ridere. «Io ho sedici anni. La nostra famiglia è arrivata qui quando eravamo ancora piccoli, molto piccoli. Per noi il tempo passa come per voi umani.»

«Siete arrivati su un’astronave?» chiese Bethany trattenendo a stento una risata.

Ma Dawson rispose serio. «Non abbiamo bisogno di mezzi di trasporto, siamo fatti di luce. Quando siamo nella nostra vera forma non abbiamo nemmeno bisogno di respirare…» Scrollò le spalle. «Quando siamo arrivati qui, abbiamo dovuto modificare il nostro DNA per assumere forma umana, ma non è stato semplice scegliere che aspetto avere, perché non potevamo copiarvi.»

Bethany si mise le mani fra i capelli, cercando disperatamente di capirci qualcosa. «Okay, quindi, l’aspetto che hai ora… non è reale?»

«Come ti dicevo, il mio DNA si è adattato alle nuove condizioni e questo è il risultato.»

«Non dirmi che… anche Andrew e i fratelli… sono alieni?» Dawson annuì e lei sembrò quasi sollevata. «Allora l’ha sciolta davvero la pallina da ping pong!»

«Sì, essendo fatti di luce, possiamo controllare tutti i fenomeni che la riguardano. Il calore, per esempio, a volte anche il fuoco» rispose Dawson. Non aveva ancora osato guardarla negli occhi. «Non so perché l’ha fatto.



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