Spirito Green by William D. Nordhaus

Spirito Green by William D. Nordhaus

autore:William D. Nordhaus [Nordhaus, William D.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Economia, Saggi
ISBN: 9788815370709
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2022-08-14T22:00:00+00:00


2000-2006

1,1

0,4

−3,7

−1,4

−2,5

−3,6

2006-2016

0,0

−4,2

−15,8

−1,6

−4

−4

La prossima domanda che si presenta per la politica Green, una domanda alla quale è estremamente difficile rispondere, è se il rigore complessivamente mantenuto nella regolazione dell’inquinamento atmosferico sia riuscito a soddisfare il criterio di Riccioli d’Oro, non risultando né troppo forte, né troppo debole – se insomma i costi e i benefici di quella regolazione siano stati ben bilanciati. Qual è il rapporto raggiunto tra i benefici sociali marginali della riduzione dell’inquinamento e i costi marginali dell’operazione che ha prodotto quella riduzione?

La questione del rigore complessivo è stata affrontata in una ricerca condotta da Nick Muller con un gruppo di colleghi[14]. Nella loro valutazione, il danno incrementale prodotto dall’aggiungersi di una tonnellata di SO2 si aggirava, nel 2010, sui due mila dollari per ogni tonnellata di emissioni sulfuree. Il prezzo medio dei permessi per emissioni in quell’anno era di circa 40 dollari per tonnellata. Questa differenza tra il prezzo delle emissioni di zolfo e il danno marginale delle emissioni stesse segnala che le regolamentazioni per il contenimento dello zolfo erano troppo deboli.

Giunti al 2017, il prezzo delle emissioni era crollato a 6 dollari per tonnellata, e quindi le emissioni erano divenute sostanzialmente gratuite. Il loro prezzo era caduto così nettamente perché le emissioni registrate erano risultate basse rispetto agli standard quantitativi fissati nella regolamentazione. In quell’anno non ci fu un calcolo ufficiale dei benefici marginali delle riduzioni delle emissioni inquinanti, ma le stime recenti dei danni marginali delle emissioni di zolfo superano i 6 mila dollari per tonnellata[15].

Le regolazioni sono riuscite a ottenere una netta riduzione delle emissioni – per un fattore di dieci negli ultimi cinquant’anni. Ma attualmente il regime delle regolazioni è troppo debole, nel senso che il costo marginale della riduzione dello zolfo (ossia il suo prezzo di scambio) è molto inferiore ai benefici marginali apportati col miglioramento delle condizioni di salute della popolazione. Come si è già ricordato, negli Stati Uniti si registrano ogni anno circa 36 mila casi di morte prematura a seguito di esposizione al particolato e un ulteriore restringimento degli standard imposti potrebbe ridurre quella cifra in misura sostanziosa.

Inoltre, il sistema di regolazione dello zolfo esemplifica bene un problema importante, che si era presentato proprio con le prime, originali regolazioni del tipo cap-and-trade. Quando le emissioni calano sotto i limiti quantitativi definiti (o per motivi inerenti alle regolazioni stesse o per ragioni di mercato), allora il prezzo di mercato dell’inquinante può diminuire moltissimo, arrivando persino a zero. Si tratta dello stesso fenomeno che si era riscontrato con lo Schema di scambi europeo (European Trading Scheme, Ets) per la riduzione dell’ossido di carbonio (CO2), nei primi anni della sua introduzione. Questo declino troppo brusco dei prezzi si potrebbe prevenire con l’uso di soglie di prezzo non superabili, o anche meglio, come vedremo più avanti, con l’imposizione di tasse sulle emissioni (tasse sul carbonio per il CO2, tasse sullo zolfo per il caso che stiamo discutendo). Il punto è che il prezzo delle emissioni dovrebbe riflettere i danni marginali generati da un’unità aggiuntiva di



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