Storia della filosofia del diritto by Guido Fassò

Storia della filosofia del diritto by Guido Fassò

autore:Guido Fassò [Fassò, Guido]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Manuali Laterza
ISBN: 9788858145722
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2021-04-15T00:00:00+00:00


5. Il ritorno alla concezione romano-imperiale della legge

Proprio nei tempi in cui Incmaro di Reims affermava la subordinazione del principe al diritto, equiparando addirittura il capitulum alla lex come manifestazioni entrambe di una medesima volontà, la volontà comune del re e del popolo, questa concezione del diritto cominciava a perdere terreno; e se la distinzione tra lex e capitulum tende ancora a scomparire, ciò è perché è la lex ad essere sempre più spesso intesa anch’essa, al pari del capitulum, come prodotto della volontà del solo imperatore.

Alla radice di questa nuova trasformazione della coscienza giuridica era la ricostituzione dell’Impero, avvenuta all’inizio del IX secolo per opera di Carlomagno, rinnovata, dopo il disfacimento dell’impero carolingio, da Ottone I nel secolo X, e conservata poi dagli imperatori tedeschi delle case di Sassonia, Franconia e Svevia fino al secolo XIII. Nell’ambito del ricostituito Impero, i regna germanici, il cui re aveva un potere limitato dal consenso del popolo, erano scomparsi per dar luogo ad un’organizzazione politica che rinnovava il carattere di universalità dell’impero dei Cesari; ed a tale carattere se ne aggiungeva per di più un altro, quello sacrale, che all’impero carolingio derivava dall’investitura divina, simbolicamente rappresentata dall’incoronazione di Carlomagno per mano del papa Leone III la notte di Natale dell’800.

Nell’impero romano e sacro andranno sempre più riacquistando forza quelle concezioni dello Stato e del diritto che abbiamo visto estranee ai regni dei re goti, longobardi e franchi, capi militari di una società di guerrieri che teneva ad essere riconosciuta libera. La legge tornerà ad essere, come per Ulpiano (o per lo meno come nelle parole di Ulpiano accolte dal Digesto giustinianeo) «quod principi placuit», ciò che è stato voluto dal principe legibus solutus; e l’assolutismo imperiale troverà giustificazione nella dottrina – risalente a san Paolo e sviluppata da Gregorio Magno – dell’origine del potere da Dio, dottrina che appariva attuata appunto nell’impero sacro di istituzione divina. Non per nulla proprio questa dottrina d’origine religiosa sarà adottata e sfruttata, in occasione dei frequenti conflitti tra Impero e Chiesa, dai giuristi laici sostenitori dei diritti dell’Impero.

I caratteri del Sacro Impero, la sua struttura politica, i rapporti di esso con gli enti minori – feudi dapprima, poi comuni e città libere, e infine regni nazionali e principati – e quelli con l’altro grande potere universalistico, la Chiesa, sono argomenti che riguardano la storia civile e politica; la trattazione di ciò che concerne il diritto imperiale e la sua assunzione come «diritto comune», il ius proprium degli enti minori, il diritto della Chiesa o canonico, ed i rapporti fra questi diversi ordinamenti giuridici pertiene alla storia del diritto; infine, sono di competenza della storia delle dottrine politiche le teorie che furono svolte da molti scrittori circa i rapporti tra Impero e Chiesa. Di tali argomenti perciò qui non ci occuperemo; e ci limiteremo ad esaminare quale fosse la concezione del diritto presso i giuristi del rinnovato Impero, e come si prospettassero, in relazione alla coscienza giuridica del tempo, i tradizionali problemi della filosofia del diritto.



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