Strade senza uscita by AA.VV

Strade senza uscita by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-08-31T16:00:00+00:00


2

Grettir si alzò. — Sostituitemi, mentre sono via. Spegnete l’allarme. Ordinate all’equipaggio di continuare a svolgere le mansioni normali. Se dovesse succedere qualcosa mentre mi trovo sul ponte macchine, avvisatemi immediatamente.

— Sarà fatto, Comandante — rispose l’altro con voce incerta.

Grettir si avviò seguito dagli sguardi degli ufficiali e degli uomini dell’equipaggio seduti ai loro posti. Si fermò ad accendere un sigaro. Era contento che non gli tremassero le mani, e si augurò di avere un’aria sicura. Lentamente, reprimendo l’impulso di mettersi a correre, attraversò tutta la sala comando ed entrò nell’elevatore. Si soffermò un attimo sulla soglia, mandando una boccata di fumo, poi entrò, scomparendo alla vista degli uomini rimasti sul ponte di comando. Premette il pulsante segnato P-14; dopo una rapidissima discesa, il portello si riaprì. Grettir uscì in un corridoio dove era in attesa un carrello-g con il guidatore. Salì, e disse all’uomo dove doveva portarlo.

Due minuti dopo, raggiungeva MacCool. L’ufficiale di macchina accennò con la mano verso il fondo del corridoio. Laggiù, vicino alla porta della sala macchine, giacevano ancora le due sentinelle, prive di sensi. La porta della sala era aperta, ma la pesante griglia era calata, e le luci, nella sala, spente. Al di là della griglia, si vedeva muoversi qualcosa di bianco: la faccia di Diana Wellington, visibile attraverso il casco.

— Non possiamo mantenere questa accelerazione — disse Grettir — né tanto meno permettere che aumenti. Andiamo già molto più velocemente di quanto sia concepibile per un’astronave con equipaggio. Esistono numerose teorie, e tutte negative, sulla sorte di una nave che procede a questa velocità.

— Le prove fatte sono state positive — disse MacCool, ma le parole tranquillizzanti erano smentite dal sudore che gli bagnava la fronte e dall’espressione tesa. — Sono contento che siate venuto, Comandante — continuò MacCool. — Poco fa, ha minacciato di tagliare i cavi delle pinze emc se non foste arrivato entro due minuti. — Così dicendo, indicò un’enorme sfera di luce in espansione.

— Le parlerò — disse Grettir — anche se non riesco a immaginare che cosa possa volere da me.

MacCool pareva incerto. Grettir, che stava per chiedergli la sua opinione sull’accaduto, ci rinunciò, e disse invece: — Lasciate i vostri uomini ai loro posti e non date l’impressione di volermi seguire.

— E cosa dobbiamo fare se spara su di voi?

— Adoperate il cannone, e non esitate se sulla traiettoria ci sono anch’io. Accidenti a lei! Però badate bene che il raggio abbia la portata sufficiente a colpirla senza tuttavia danneggiare le macchine.

— Posso chiedervi perché non possiamo agire adesso, senza mettere a repentaglio la vostra vita? — chiese MacCool.

Dopo un attimo di esitazione, Grettir rispose: — Prima di tutto, io ho la responsabilità della nave e dell’equipaggio. Ma quella donna è malata, molto malata. Non si rende conto delle conseguenze di quello che fa, almeno non fino in fondo. Se è possibile, vorrei riuscire a persuaderla.

Sganciò dalla cintura il comunicatore e si avviò lungo il corridoio verso la griglia e l’oscurità in cui si muoveva la macchia bianca.



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