Sulla strada giusta by Francesco Grandis

Sulla strada giusta by Francesco Grandis

autore:Francesco Grandis [Francesco Grandis]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9791220000529
Google: otlSrgEACAAJ
editore: Autopubblicato
pubblicato: 2015-03-14T23:00:00+00:00


30

La terra del fuoco

Dopo l’esperienza della lentezza, proseguii il viaggio dedicandomi alle città dell’entroterra centrale e alla socievolezza. Confermai l’impressione che avevo avuto dell’Argentina: potrebbe essere un gran bel posto in cui vivere. I panorami sono stupendi, la natura è generosa e selvaggia, e le persone sono accoglienti e calorose.

Con gli argentini mi sono sentito subito fra amici come se avessi sempre vissuto lì. Legati da una affinità di fondo quasi fossimo parenti alla lontana. Forse, in passato, eravamo così anche noi, ma in qualche momento della nostra storia ce lo siamo dimenticati. Abbiamo inseguito l’orgoglio di nazione industrializzata, creduto di poter essere qualcuno e corso contro i più potenti, ma abbiamo perso la gara e noi stessi, diventando freddi e diffidenti. Sotto i riflettori ci atteggiamo a signori e non ci accorgiamo di essere ormai ridicoli, vecchi attori che nessuno guarda più, e che erano più simpatici agli inizi, quando erano ancora giovani, sorridenti, genuini.

Ci siamo persi, e tutto il nostro sangue latino famoso nel mondo è diventato una farsa a cui crede solo qualche turista americano. È finito qui, in Argentina, dove la gente ti ospita nella propria casa anche senza conoscerti, solo perché gli sei simpatico o perché sei italiano e anche suo nonno lo era.

Nei parchi di Cordoba, o Rosario, o Mendoza ci sedevamo e bevevamo il mate, una specie di tè che si sorseggia da una coppa fatta con una piccola zucca essiccata. È un rito qui, un’abitudine diffusa come il caffè da noi, forse anche di più. Ci si siede, e qualcuno prepara il mate. Posa le foglie tritate dentro la coppa, infila la sottile cannuccia di metallo, versa l’acqua calda che prende dal thermos, poi beve. Quando ha finito versa altra acqua, e lo passa alla persona accanto a lui. È sempre la stessa persona a riprendere il mate, controllare le foglie, e versare l’acqua. Non si dice mai grazie a chi prepara e ti passa la coppa, perché qui vuol dire: “basta, non ne voglio più.”

Che strano uso fanno delle parole di cortesia, in questi luoghi. A chiedere una gentilezza a qualcuno, può capitare che questi ci risponda sorridendo: por favor, per favore.

«Posso chiederti un’informazione?»

«Por favor!»

Vuol dire: è per me un piacere esaudire la tua richiesta, fai tu un favore a me nel chiedermelo. È una risposta che ti apre il cuore, soprattutto quando è accompagnata da un sorriso, cioè sempre.

Mi ritornava in mente, in quelle occasioni, l’immagine della cassiera che lavora al supermercato che sta vicino a casa mia. Quella donna mi dava il resto senza neanche guardarmi.

Verso la fine del viaggio dedicai una settimana intensa a Buenos Aires e al tango. Ne ero rimasto affascinato due anni prima, dopo aver visto l’esibizione di due ballerini. Avevo iniziato in Italia un corso di sei mesi, ma avevo l’impressione di fare qualcosa di diverso rispetto a quello che avevo conosciuto.

Tornato in Argentina volli approfondire e qualche lezione privata mi confermò il sospetto. Bastava entrare in una milonga qualsiasi (la sala da ballo) per vedere che in Italia si balla un’altra cosa.



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