Tutte le Fiabe by Luigi Capuana

Tutte le Fiabe by Luigi Capuana

autore:Luigi Capuana [Capuana, Luigi]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: infanzia
editore: Scrivere
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


- Chi ci vede e chi ci sente,

Sorda e cèca immantinente!

Chi ci sente e chi ci vede,

Cionca a un braccio e zoppa a un piede!

- Ah! Fate, Fate belle, sono una povera madre!

Al grido della donna le Fate disparvero. Soltanto una indugiò alquanto avendo urtato con un piede il bambino che si destò e si mise a piangere.

La Fata però, da bella e giovane, si era trasformata in vecchia grinzosa e canuta che si reggeva su un bastone. Si chinò, prese in mano il bambino e disse:

- Oh che carne tenerina! Ne faccio due bocconi!

- Per carità, buona Fata, risparmiate la mia creatura! Se avete fame, qui c’è la mia carne; se avete sete, qui c’è il mio sangue.

La donna, saltata fuori dal nascondiglio, si era buttata al piedi della Fata e tentava di levarle di mano il bambino.

- Eccomi pronta, buona Fata.

E si denudava le braccia, porgendole.

- È stato per provarti; le Fate non fanno male. Che cosa vorresti pel tuo bambino?

- Che abbia la crescenza uguale a quella degli altri.

- Avrà qualcosa di meglio. Crescerà di altre due spanne non più. In certi momenti di gran bisogno però potrà allungare la sua statura quanto vorrà, fino a diventare un gigante. Basterà che si metta in bocca il pollice della mano destra e che vi soffi forte come in un cannello. Mezz’ora dopo sgonfierà e tornerà qual era prima.

- Grazie, buona Fata!

- Badi, però: di questo privilegio non deve servirsi per far del male agli altri, o per qualche cattivo scopo. Non solamente perderà per sempre quella virtù, ma sarà gastigato.

- In che modo, buona Fata? È bene saperlo per avvertirlo.

- Gli spunteranno due gobbe, una davanti e l’altra di dietro.

- Ah! povero figlio mio! Ma non avverrà, buona Fata!

- Ed ecco come dovrà fare.

La Fata prese la manina destra di Radichetta, si mise tra le labbra il pollice e cominciò a soffiare.

Quasi avesse gonfiato un otre, Radichetta erebbe di due spanne, bello, ben proporzionato; sembrava un altro. Sua madre piangeva dalla gioia; lo riconosceva a stento.

- E non dire a nessuno di quel che hai visto e udito. Il bambino non deve saper niente prima di aver compiuto quindici anni.

- Non saprà niente, buona Fata.

La povera madre voleva baciarle i piedi per ringraziarla; ma la Fata, diventata di nuovo bella, fosforescente, coronata di fiori, le spariva a un tratto davanti.

La donna, col bambino tra le braccia, non si saziava di baciarlo e ribaciarlo.

- Figliolino del mio cuore, è stata la tua fortuna!

E si sedé su l’erba, aspettando che spuntasse l’alba, per uscire dal bosco.

Si era immaginato che il bambino sarebbe restato di tre spanne, come la Fata lo aveva fatto crescere soffiando il pollice della mano destra quasi fosse stato un cavallino. Invece, a poco a poco, se lo senti sgonfiare tra le braccia, e prima che l’alba spuntasse, Radichetta era già tornato piccinino una spanna come prima.

Per un istante, ella credé che la Fata si fosse fatta beffe di lei.

Si era messa in bocca il pollice della mano destra del bambino e aveva tentato di rigonfiarlo, ma non era riuscita.



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