Un regno in ombra by China Mieville

Un regno in ombra by China Mieville

autore:China Mieville
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 8834714598
pubblicato: 2009-06-14T16:00:00+00:00


17

«Portali, porta anche i ratti», aveva detto lei dopo qualche esortazione. Era evidente che, malgrado la paura, era affascinata. Saul emise un lungo fischio e i ratti comparvero di nuovo, ansiosi di mostrargli obbedienza.

Non sapeva cosa gli permettesse di comandarli. Le parole che usava non erano importanti, e funzionava anche se fischiava o lanciava brevi urla. Non bastava pensare un ordine perché i ratti obbedissero, doveva emettere un suono, ma le bestiole parevano interpretarlo per empatia, non per comprensione linguistica. Saul investiva di autorità i suoni emessi, e i ratti obbedivano.

Li fece mettere in fila, per la gioia di Deborah. Li fece muovere avanti e indietro. Dopo quell'esibizione che mise in ridicolo i ratti, la donna arrivò addirittura a toccarne uno. Lo carezzò nervosamente mentre Saul mormorava qualche profondo suono gutturale per incantare il ratto, per impedirgli di farsi prendere dal panico, di mordere o fuggire.

«Senza offesa eh, Saul, però, sai, tu puzzi» disse lei.

«È per dove vivo. Annusa di nuovo; non è così cattivo dopo un po'.»

La donna si sporse verso di lui e annusò, arricciò il naso e scosse il capo contrita.

«Ti ci abituerai» osservò Saul.

Quando vide che non aveva più paura, le propose di mettersi in cammino. Lei parve di nuovo agitata, ma annuì.

«Da che parte?» chiese.

«Ti fidi di me?» ribatté Saul.

«Credo di sì...»

«Allora aggrappati a me. Andiamo in su, direttamente dal muro.»

Sulle prime lei non capì, e quando capì ne fu terrorizzata, si rifiutava di credere che Saul fosse in grado di trasportarla. Lui protese le braccia con delicatezza, lentamente, per non intimorirla, e quando fu sicuro che il contatto non la spaventava la sollevò con facilità, la alzò da terra tenendo stese le braccia, sentendo i muscoli guizzare con la sua forza di ratto. Deborah rise di gusto.

Saul si sentiva come un supereroe.

Ratman, pensò mentre sorreggeva la donna. Il benefattore dagli assurdi poteri di ratto. Aiuta i deboli di mente. Li porta in giro per Londra più veloce della merda nelle fogne. Rise di sé stesso.

«Vedi? Te l'avevo detto che ce la faccio a tenerti. Lasciati portare in spalla.»

«Mmh...» Deborah fece dondolare la testa da una parte all'altra come una bimba vezzeggiata, sorridendo un po'. «Mmhokay.»

«Grande. Andiamo.» I ratti si avvicinarono zampettando quando sentirono la dinamicità nella voce di Saul.

Deborah li guardava ancora con nervosismo ogni volta che si muovevano, ma aveva dimenticato gran parte della paura.

Saul si piegò e le offrì la schiena. Lei uscì dal sacco a pelo.

«Me lo devo portare?» domandò, e Saul scosse il capo.

«Basta che lo nascondi. Poi ti riporto qui.»

Deborah si arrampicò maldestra sulla schiena di Saul, e lui fu di nuovo colpito dal fatto che la ragazza lo stava accontentando solo per via della sua debole presa sulla realtà. Se si fosse presentato da una persona qualsiasi con l'offerta di portarla a cavalluccio su per i tetti non avrebbe ottenuto una reazione così compiacente.

La cosa ironica, ovviamente, era che Deborah faceva bene a fidarsi di lui.

Saul si mise in piedi e lei strillò come se fosse su una giostra.



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