Urania 1367 - Walter Jon Williams - Metropolitan by Unknown

Urania 1367 - Walter Jon Williams - Metropolitan by Unknown

autore:Unknown
Format: epub


- Ho un regalo per te - le rivela Constantine porgendole un astuccio piatto.

È una parure di collana e orecchini d'avorio. La sostanza favolosamente rara è levigata in forma di nocche gradevolmente rotondeggianti con un pendaglio intagliato a forma di Trigramma. Aiah è troppo in soggezione per fare altro che balbettare grazie. La porta si apre, Aiah ne esce e Constantine le allaccia il preziosissimo monile intorno al collo. Le bacia la nuca e Aiah sente un brivido di piacere che la pizzica fino alla punta delle dita. Deve averla fatta comprare da Martinus, si rende conto; non aveva avuto tempo di farlo da solo.

Aiah nota una leggera aria di curiosità in Constantine mentre cammina con lui lungo il corridoio. È a Loeno come ospite, si ricorda. Senza dubbio è già stato in luoghi come questo, ma sempre con la sicurezza di tornare al suo mondo prima della fine del turno seguente. Non ha mai vissuto in quell'ambiente borghese, figuriamoci in un quartiere malfamato come i Vecchi Puntelli. È estraneo a questo tipo di vita come lei lo è a una suite nell'attico dell'albergo Vulcano.

- Cerca di ignorare la pila di roba sporca sul letto - si scusa, ride e gira la chiave.

Fa un passo all'interno, accende le luci e la fredda certezza di aver commesso un errore catastrofico le inonda i nervi, anche se non riesce, in quel momento terrificante, a capire esattamente quale.

Gil sbatte gli occhi verso di loro dal letto, una mano alzata a schermarsi dalla luce. - Salve - saluta.

Aiah si ritrova a camminare per la stanza, cercando di reagire normalmente. -Non ti aspettavo di ritorno.

Gil batte le palpebre, si tira indietro i capelli biondi spostandoli dagli occhi. -Ho chiamato e ho lasciato un messaggio, una decina di giorni fa. Dicevo che sarei tornato per il fine settimana.

Ed è domenica mattina, ora. Aiah pensa alla testina scricchiolante che continua a dimenticarsi di lubrificare e che sembra che in questa occasione l'abbia tradita.

- Ho chiamato l'Autorità - continua Gil - e mi hanno detto che ti eri presa qualche giorno. Anche tua sorella non aveva tue notizie.

Il che significa, naturalmente, che l'intera famiglia lo sa, ora.

- E tuo fratello Stonn vuole parlarti. Non ha detto perché. Non sapevo che fosse fuori di prigione.

Gli occhi di Gil, abituatisi pian piano alla luce, si voltano lenti verso Constantine. È troppo affaticato per capire che cosa ci faccia quell'omone nero che porta la borsa di Aiah ed è rimasto in silenzio sulla soglia.

Aiah si mette la mano alla gola e trova la collana d'avorio. Si ricorda l'orgoglio di Gil quando aveva potuto permettersi di comprarle il braccialetto con la piastrina d'avorio che le aveva regalato: quello che le aveva rubato Fredho.

Si accorge che ha qualcosa da spiegargli.

- Gil - li presenta - questo è il Metropolita Constantine. Constantine, questo è Gil. - Respira a fondo, invia a Constantine uno sguardo implorante. - Credo che mi abbia sentito parlare di lui.

Constantine appoggia la borsa di Aiah per terra all'interno della porta ed entra silenzioso nella stanza con la sua solita sicurezza perfetta.



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