Volevo essere una gatta morta by Chiara Moscardelli

Volevo essere una gatta morta by Chiara Moscardelli

autore:Chiara Moscardelli [Moscardelli, Chiara]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Letteratura e narrativa, Narrativa contemporanea, Fiction, Humorous, General, Contemporary Women
ISBN: 9788809837591
Google: njBUDAAAQBAJ
editore: Giunti
pubblicato: 2016-06-20T22:00:00+00:00


È più facile essere uccisi da un terrorista

che capire gli uomini

A fine agosto 2001, Matelda, Rosa e io decidemmo di andare a New York.

Erano anni che sognavo di fare questo viaggio. Nella Grande Mela si era trasferito Francesco, per cercare di fare carriera come modello di biancheria intima.

Di certo lo faceva per potersi permettere una vita da artista.

Io avevo rotto il tabù della verginità, tanto odiata da Francesco, ed ero pronta ad affrontare la vita adulta, Rosa stava inseguendo il suo grande amore, quello del movimento studentesco perso in Chiapas. Aveva saputo da un lontano zio, uno zapatista, che il suddetto si era trasferito in America per organizzare una grande rivoluzione. Matelda voleva semplicemente vedere New York.

In chat mi ero messa d’accordo con Francesco per incontrarci il giorno stesso del nostro arrivo. Avevamo anche trovato una pensione vicinissima al suo alloggio, nel Queens.

Lui sembrava contento del mio arrivo e io ero convinta che presto avrei coronato il mio sogno d’amore.

L’incontro non avrebbe potuto essere più romantico.

Mentre Matelda diceva qualcosa a proposito del Tavor che non era più quello di una volta, io e Francesco corremmo l’uno verso l’altra e ci abbracciammo a lungo.

Aspettavo con ansia che arrivasse la sera. Credevo avremmo fatto l’amore, finalmente. Per anni avevo cercato di reprimere (e avete visto con quali risultati) i miei sentimenti nei suoi confronti, il mio desiderio, e lui aveva fatto altrettanto, o per lo meno così mi aveva confessato pochi giorni prima che noi tre volassimo a New York.

Ma quella notte non fu come me la aspettavo.

Dopo cena Matelda e Rosa erano stanche e insistettero per tornare in albergo. Io guardavo Francesco con sguardo languido sperando in un invito da lui.

E Francesco capitolò, invitandomi a salire. Ogni gradino era per me un passo verso il paradiso.

All’inizio tutto sembrava procedere per il verso giusto. Eravamo sul divano, abbracciati.

Poi iniziò a toccarmi.

– Ti desidero da così tanto tempo… – mi sussurrò.

– Davvero?

– Perché me lo chiedi? Non mi credi?

– Ma no, è che…

– Sei la solita ragazzina bisognosa di certezze.

– Sì, è vero, ma in questo caso era una domanda retorica.

– Sempre con questi paroloni…

– Avresti semplicemente potuto rispondere «sì, ti desidero».

– Non te lo avevo appena detto?

– E quindi?

– Mi sono persa…

– Io invece mi sono innervosito.

Ecco, per farla breve continuammo questa brillante discussione per quasi tutta la notte.

Qualsiasi cosa dicessi lui puntualmente la criticava e quando gli facevo notare che si era contraddetto ribaltava il discorso, tanto che alla fine io stessa non riuscivo più a capire di cosa parlassimo. Per principio, e contro ogni logica, non era d’accordo con me su niente. A quel punto nessuno dei due aveva più voglia di fare l’amore e anche questo generò parecchi malintesi su chi in effetti non ne avesse più voglia.

Ero stremata e non ci capivo più nulla.

Chi aveva detto cosa?

Mi addormentai poco prima che suonasse la sveglia.

La mattina seguente avevo tanto sonno ed ero confusa e la nottata in bianco rendeva tutto ancora più nebuloso.

Raggiunsi Matelda e Rosa in albergo e scoppiai a piangere.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.