(02) Germania Kaputt by Sven Hassel

(02) Germania Kaputt by Sven Hassel

autore:Sven Hassel [Hassel, Sven]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788817030670
Google: me_eAAAACAAJ
Amazon: 8817030678
editore: Sonzogno
pubblicato: 1951-01-01T23:00:00+00:00


Avevamo annientato tutto ciò che di umano era in noi. Conoscevamo soltanto la rappresaglia per mezzo delle armi micidiali che ci avevano messo a forza ira le mani.

La nostra conoscenza dell'anatomia era degna d'un medico. A occhi chiusi sapevamo dove una pallottola o un pugnale avrebbero causato la sofferenza maggiore.

Satana sedeva dietro una pietra e sogghignava.

CAPITOLO XV

LA MORTE GIUNGE DI SOPPIATTO

I nostri feriti erano stati allontanati. Il tenente Harder e tutti gli altri si trovavano ora in un ospedale lontano dalla bianca, gelida Russia.

Formammo di nuovo un gruppo da combattimento. Harder fu sostituito dal tenente Weber. Egli guidava la quinta compagnia e il capitano von Barring era al comando dell'intero gruppo.

Com'era logico, il gruppo da combattimento prendeva parte a qualsiasi attacco. Appesantiti da armi e munizioni, ora stavamo procedendo verso il punto da attaccare.

« Distaccamento in ascensione verso il cielo, come al solito », borbottò Pluto.

« Vuoi dire distaccamento in viaggio per l'inferno », commentò ironico Porta. « Neanche uno di voi. miserabili, andrà in cielo! » Il piccolo legionario chiese:

« Ci andrai tu, allora? »

« Sì; nessuna obiezione in proposito, infelice nomade del deserto? » chiese Porta e facendosi il segno della croce scomparve nell'oscurità. « Amen, in nome mio! »

Tiny sghignazzò.

Il tenente Weber si avvicinava correndo lungo la colonna e sussurrava esasperato: « Smettetela di ridere. Si direbbe desideriate che i russi vi scoprano ».

« Oh, cielo, no, noi abbiamo paura di loro », giunse dall'oscurità.

Il tenente Weber chiese con voce rauca: « Chi è stato? »

« San Pietro e la Santissima Trinità », fu la risposta.

Quasi tutti gli uomini scoppiarono a ridere, tranne il tenente Weber che non aveva riconosciuto la voce di Porta.

Il tenente si arrabbiò e dimenticò di parlare a bassa voce. « Un passo avanti, sapientone », gridò. La sua'voce tremava per l'ira.

« No, non oso, sarò preso a sculacciate », si udì la voce di Porta nel buio.

« Alt! » ordinò furioso il tenente Weber.

« Certo, sono d'accordo con voi », concesse Porta.

Il tenente si precipitò verso la colonna e afferrò il primo uomo capitatogli fra le mani mentre sibilava:

« Chi osa prendersi gioco d'un ufficiale? Ti ordino di darmi il suo nome o l'intera compagnia sarà punita. So come domarvi, razza di porci! »

L'unica risposta fu un brontolio. Dalle tenebre proruppero minacce:

« Avete sentito, ragazzi? Qualcuno qui vuole una granata in testa ».

« Dovrai usare un altro tono. Non siamo abituati ai tipi del tuo stampo! » (Questa era la voce di Tiny.)

« Luridi fetenti! » gridò Weber e si precipitò dal capitano von Barring.

Lo udimmo lamentarsi e parlare a gran voce di ammutinamento e di corte marziale.

Von Barring lo ascoltò freddamente.

« Finiscila con queste scempiaggini! Qui ci sono cose ben più importanti delle tue spacconate. »

La neve scricchiolava sotto gli stivali. Il gelo era il messaggero della notte scura. Quando qualcuno urtava un ramo d'albero la neve cadeva in una pioggia di aghi.

Gli ordini per noi erano di penetrare nelle posizioni russe con un attacco silenzioso. Non sparare, tranne in caso d'estrema necessità per difesa personale.



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