1493. Pomodori, tabacco e batteri. Come Colombo ha creato il mondo in cui viviamo (2013) by Charles C. Mann

1493. Pomodori, tabacco e batteri. Come Colombo ha creato il mondo in cui viviamo (2013) by Charles C. Mann

autore:Charles C. Mann [Mann, Charles C.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori


Come mostra la copertina di questo supplemento di un giornale londinese del 1877, «Funny Folks», gli agricoltori temevano l’arrivo del coleottero della patata del Colorado.

La soluzione per l’industria vinaria fu trovata da Charles Valentine Riley: innestare le viti europee sulle radici americane, che sono resistenti a questo insetto. E fu ciò che fecero per molti decenni, dopo questa scoperta, la maggior parte dei vignaioli italiani e francesi. Per la patata, la soluzione fu più indiretta: il «verde di Parigi».81

Le sue proprietà insetticide si dice siano state scoperte da un agricoltore che aveva appena finito di verniciare le finestre e in un gesto di stizza aveva lanciato la vernice avanzata sulle sue patate infestate dai parassiti. Il pigmento smeraldino della vernice era il verde di Parigi, consistente in larga misura di arsenico e rame. Sviluppato verso la fine del Settecento, questo pigmento era molto usato nelle vernici, nei tessuti e nella carta da parati. Gli agricoltori ne mescolavano una piccola quantità con la farina e cospargevano la miscela sulle patate, oppure lo diluivano con molta acqua e lo spruzzavano.

Il verde di Parigi era una soluzione semplice e affidabile: si comperava il pigmento, lo si mescolava con la farina o con l’acqua seguendo le istruzioni, lo si applicava con un soffietto o con uno spruzzatore, e i coleotteri morivano. Per i coltivatori di patate fu una vera manna. Per la nascente industria chimica fu un ritrovato che si poteva modificare, estendere e migliorare. Se l’arsenico uccideva i coleotteri delle patate, perché non provarlo anche altri parassiti? Perché non utilizzarlo per eliminare i parassiti del cotone, del melo, dell’olmo, del ginepro e del mirtillo? L’arsenico li uccideva tutti. Una benedizione per i coltivatori, che impazzivano con il punteruolo del cotone. Entusiasti, scienziati e ingegneri inventarono bombolette spray e pompe, spruzzatori e polverizzatori, valvole a pressione e ugelli di ottone adattabili. La polvere si trasformò in liquido, la miscela di rame e arsenico diventò una miscela di piombo e arsenico e poi una miscela di calcio e arsenico.

Se il verde di Parigi funzionava, perché non commercializzare un altro pigmento contenente arsenico, la «porpora di Londra»? O altri prodotti chimici per altri problemi agricoli? Intorno alla metà degli anni Ottanta dell’Ottocento un ricercatore francese scoprì che la «miscela di Bordeaux» – solfato di rame, che veniva usato per tenere i bambini lontani dai frutti – debellava la peronospora della vite. Dotati di una nuova arma chimica, i ricercatori la puntarono contro altri parassiti, sperando che si dimostrasse letale quanto il verde di Parigi. Ben presto scoprirono che il solfato di rame era – finalmente! – il rimedio tanto a lungo cercato contro la peronospora della patata. Spruzzando sulle piante prima il verde di Parigi e poi il solfato di rame, si eliminavano sia il coleottero sia l’oomicete.82

Gli agricoltori capirono subito che tanto il verde di Parigi quanto il solfato di rame erano tossici. Molte persone che vivevano in case tappezzate con carta contenente il verde di Parigi si ammalarono, ancora prima che si scoprissero le proprietà insetticide di quel prodotto.



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