Benvenuti nel deserto del reale (Meltemi) by Slavoj Žižek

Benvenuti nel deserto del reale (Meltemi) by Slavoj Žižek

autore:Slavoj Žižek [Žižek, Slavoj]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Meltemi editore
pubblicato: 2018-01-14T23:00:00+00:00


1 Seguendo questa linea interpretativa, si dovrebbe sottolineare in modo speciale la natura ambigua (“indecidibile”, per usare un termine alla moda) del femminismo contemporaneo nei paesi occidentali sviluppati. Il femminismo americano oggi dominante, con il suo piglio legalista alla Catherine MacKinnon, è in fin dei conti un movimento ideologico estremamente reazionario, sempre pronto a legittimare gli interventi armati americani con argomentazioni femministe, sempre disponibile a osservazioni paternaliste e sprezzanti sui popoli del Terzo Mondo (dall’ossessione ipocrita per la clitoridectomia ai commenti razzisti su come la pulizia etnica e lo stupro facciano parte del corredo genetico dei serbi…).

2 La difficoltà ad assumere l’interpellazione è un tema tipico della Hollywood posttradizionale. Qual è il tratto unificante tra i due film di Martin Scorsese, L’ultima tentazione di Cristo e Kundun? In entrambi i casi, l’incarnazione umana della figura divina (Cristo, Dalai Lama) viene raffigurata nel difficile processo di assunzione del proprio mandato.

3 Tutto questo non riguarda solamente i paesi “postmoderni” dell’Occidente. Nel 2001 si è fatto strada in Russia un movimento chiamato “Camminare assieme”, l’organizzazione ufficiale della gioventù del partito di Putin, che professa un’ideologia “eurasiatica” e invoca i “valori russi” contro l’Occidente. Una delle idee originali dell’organizzazione è quella di tornare a bruciare i libri: per combattere l’influenza della decadenza occidentale, l’organizzazione ha proposto delle raccolte di massa in cui la gente dovrebbe portare i propri libri decadenti e ricevere in cambio copie gratuite di veri libri russi, mentre quelli decadenti verrebbero accumulati in cataste da dare alla fiamme in pubblico. Questo appello al rogo dei libri è stato ovviamente accolto, in Russia e all’estero, come una provocazione ironica che neppure i vertici del partito di Putin hanno preso sul serio. Eppure proprio in questo senso funziona da segnale rivolto verso un potenziale futuro: già Marcuse, a proposito del 18 Brumaio di Marx aveva sostenuto che, nella storia dell’ascesa del fascismo, la farsa precede la tragedia, che cioè l’orrore appare (ed è percepito) dapprima in forma di opera buffa.

4 Questo limite intrinseco della democrazia rende conto inoltre dell’estremo fascino esercitato dalla figura di Salvador Allende: nella misura in cui cercò di unire socialismo e “democrazia pluralista” il suo vero ruolo non fu quello di un modello da seguire, ma (indipendentemente dalla sue intenzioni soggettive) quello di un eroe negativo il cui compito fu quello di dimostrare, per mezzo della sua stessa sconfitta (con la tragica morte nel 1973) l’impossibilità di fare il socialismo senza violenza, in una forma parlamentare “morbida”. Dobbiamo cioè dircelo in faccia: noi che siamo abbastanza vecchi da essere stati contemporanei di Allende sapevamo perfettamente che il suo progetto era destinato a fallire, e stavamo in fin dei conti aspettando che ciò accadesse, desiderando segretamente la sua morte.

5 Queste distinzioni sono bilanciate da alcune rilevanti condensazioni, significazioni multiple per lo stesso termine. Per esempio, la parola russa per pace, mir, significa anche mondo, universo, e l’universo chiuso della comunità di villaggio dedita all’agricoltura in epoca premoderna, veicolando così l’idea sottostante che l’intero cosmo sia un Tutto armonioso, come un ordinato villaggio di contadini.



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