Cadaveri innocenti by KATHY REICHS

Cadaveri innocenti by KATHY REICHS

autore:KATHY REICHS
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: RCS Libri S.p.A.,
pubblicato: 1999-05-14T16:00:00+00:00


17

Dopo aver cenato allo Steamers Oyster Bar, Katy e io visitammo una galleria di Saint Helena ricavata in una vecchia locanda dalle stanze infinite. I lavori degli artisti gullah - gli abitanti delle isole costiere di fronte alla South Carolina e alla Georgia che discendono dagli schiavi neri - ci diedero l’occasione di ripensare quel luogo a noi così noto da una prospettiva del tutto nuova. Ma mentre osservavo i collage, i quadri e le fotografie, in realtà avevo la testa piena di ossa, granchietti, mosche e insetti svolazzanti.

Katy comprò la miniatura di un airone intagliato nella corteccia e dipinto in azzurro pervinca. Mentre rientravamo ci fermammo a comprare del gelato che mangiammo sulla prua della Melanie Tess chiacchierando e ascoltando il canto del sartiame e delle vele vicine che si muovevano nella brezza. La luna disegnava un triangolo luminescente che si rifletteva nella palude. Mentre parlavamo, osservavo la tenue luce giallastra incresparsi sull’oscillante oscurità dell’acqua.

Mia figlia mi confidò di voler diventare un’esperta di profili criminali, anche se temeva di essersi posta un obiettivo troppo ambizioso. Poi mi mise a parte del senso di meraviglia che aveva provato di fronte alla bellezza di Murtry Island e mi descrisse i lazzi delle scimmie che aveva osservato. Fui sul punto di rivelarle ciò che avevamo scoperto ma mi trattenni. Non volevo guastarle il ricordo della magnifica giornata trascorsa sull’isola.

Alle undici andai a letto ma ascoltai a lungo il cigolio delle gomene aspettando il sonno. Quando finalmente riuscii ad addormentarmi mi portai dietro quella giornata, intrecciandola alle fibre delle ultime settimane. Andai in barca con Mathias e Malachy cercando disperatamente di tenerli a bordo. Spazzai via granchi da un cadavere solo per vedere quella massa brulicante riformarsi alla stessa velocità con cui io la distruggevo. Il teschio di un cadavere si ricompose nella faccia di Ryan e poi nei lineamenti carbonizzati di Patrice Simonnet. Sam e Harry mi gridarono parole incomprensibili con una faccia dura e furente.

Quando il telefono mi svegliò, ero disorientata e subito non riuscii a capire né dove fossi né perché. Poi faticosamente mi alzai e andai in cucina.

«Buongiorno.» Era Sam. La sua voce era stanca e nervosa.

«Che ore sono?»

«Quasi le sette.»

«Dove sei?»

«Nell'ufficio dello sceriffo. Il tuo piano non può funzionare.»

«Piano?» Cercai disperatamente di sintonizzarmi con quello che mi stava dicendo.

«Il tuo tizio è in Bosnia.»

Sbirciai attraverso le veneziane. In direzione del molo più interno un vecchio dai capelli brizzolati sedeva sul ponte della sua barca a vela. Mentre rilasciavo i listelli, feci in tempo a intravedere che gettava indietro la testa per scolarsi una lattina di Old Milwaukee.

«In Bosnia?»

«Jaffer. L’antropologo della USC. È andato in Bosnia per conto dell’ONU a dissotterrare morti dalle fosse comuni. Nessuno è in grado di dire quando tornerà.»

«E chi si occupa dei suoi casi?»

«Non ha importanza. Baxter vuole che il recupero lo faccia tu.»

«E chi è Baxter?»

«Baxter Colker è il coroner della contea di Beaufort. Lui vuole te.»

«Perché?»

«Perché io voglio te.»

Non fu necessario aggiungere altro.

«Quando?»

«Prima che puoi. Harley ha già trovato un investigatore e un vice.



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