Campionesse. Storie vincenti del calcio femminile (Italian Edition) by Uva Michele

Campionesse. Storie vincenti del calcio femminile (Italian Edition) by Uva Michele

autore:Uva, Michele [Uva, Michele]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


La fatica non è mai sprecata: Carli Lloyd

Vancouver, 5 luglio 2015. Sugli spalti del BC Stadium oltre 53mila persone sono pronte ad assistere alla finale della settima edizione della Coppa del Mondo di calcio femminile tra Stati Uniti e Giappone, riedizione di quella andata in scena quattro anni prima a Francoforte. Questa volta l’attesa è ancora maggiore, visto che un evento preceduto per mesi dalle polemiche per i campi da gioco in erba sintetica si è invece trasformato in un grande successo di pubblico, non solo in Canada, ma in tutto il mondo. Una finale poi è una finale, è il momento che anche molte persone appassionate di sport ma digiune di calcio femminile guardano per soddisfare la curiosità, magari solo nei minuti iniziali. Spesso però in questo breve periodo temporale non accade niente di veramente rilevante, al contrario di quelli conclusivi. Non questa volta, però.

3’ di gioco: calcio d’angolo dalla destra per gli Stati Uniti. Megan Rapinoe, tentando uno schema architettato prima della partita dall’assistente allenatore, calcia una palla rasoterra verso il dischetto del rigore. Alcune calciatrici americane con il loro movimento portano via delle marcatrici, liberando lo spazio per l’inserimento da dietro di tale Carli Lloyd da Delran, New Jersey, che arriva come un treno in corsa e riesce a toccare la sfera con l’esterno sinistro. Palla alla destra del portiere, gol molto bello e Stati Uniti subito in vantaggio. 5’ di gioco: calcio di punizione per gli Stati Uniti dalla destra, una sorta di corner ravvicinato. Palla in mezzo, una giocatrice americana spizza col tacco, di nuovo difesa giapponese disattenta e di nuovo un inserimento perfetto di Carli, che lasciata sola a pochi passi dal portiere appoggia facilmente in rete: 2 a 0! Non c’è il tempo di prendere fiato ed arriva il 3 a 0, stavolta per merito della Holiday, brava a inserirsi e sfruttare con una perfetta volée di destro l’ennesimo errore della difesa giapponese. Ma il meglio deve ancora venire. Siamo allo scoccare del 15’, sempre Carli riceve una palla poco prima della linea di centrocampo ed elude abilmente un contrasto, con le calciatrici asiatiche sbilanciate in avanti. Sembrerebbe profilarsi una ghiotta ripartenza offensiva per le americane, favorite anche dalla velocità delle sue attaccanti, Alex Morgan in testa. E invece no, la ragazza del New Jersey alza lo sguardo, vede il portiere giapponese Kaihori fuori dai pali e… calcia in porta. Avete capito bene, calcia in porta! Avviene di rado che qualcuno provi dei colpi del genere, e generalmente chi lo fa viene apprezzato già per il semplice pensiero dell’esecuzione, come se violare la normale prevedibilità dello sviluppo del gioco fosse un motivo di pregio in sé, una sorta di premio alla sfrontatezza ed all’audacia creativa a prescindere dall’esito del tentativo. Nel calcio femminile, a differenza di quello maschile, c’è anche un altro vincolo, e cioè che per calciare con presunzione d’efficacia da quella posizione serve forza, molta forza, aspetto che rende questa soluzione indisponibile alla stragrande maggioranza delle calciatrici. Se questi colpi finiscono



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.