Come l'Occidente ha provocato la guerra in Ucraina by Benjamin Abelow

Come l'Occidente ha provocato la guerra in Ucraina by Benjamin Abelow

autore:Benjamin Abelow
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2023-02-09T09:11:58+00:00


35 Brennan Deveraux, “Why Intermediate-Range Missiles Are a Focal Point in the Ukraine Crisis”, War on the Rocks, 28 gennaio 2022, <https://warontherocks.com/2022/01/why-intermediate-range-missiles-are-a-focal-point-in-the-ukraine-crisis/>.

5. L’allarme degli esperti di politica estera

sull’espansione della NATO

Negli ultimi trent’anni diversi esperti di politica estera statunitensi hanno ripetutamente avvertito che espandendo la NATO nell’Europa orientale gli Stati Uniti stavano commettendo un pericoloso errore strategico. Nel 1997, mentre la NATO si accingeva a compiere un passo importante verso l’espansione, George Kennan, forse il più insigne statista americano allora in vita (negli anni Quaranta era stato pioniere della politica del “contenimento” e in seguito fu ambasciatore nell’Unione Sovietica), mise in guardia: «L’allargamento della NATO sarebbe l’errore più fatale della politica americana in tutta l’era post guerra fredda». Kennan deplorava l’insensatezza dell’intero progetto espansivo e si domandava:

Perché, con tutte le opportunità generate dalla fine della guerra fredda, le relazioni Est-Ovest debbono incentrarsi sulla questione di chi si alleerà con chi e, implicitamente, contro chi in un fantasioso, totalmente imprevedibile e molto improbabile futuro conflitto militare?36

Un anno dopo, in un’intervista con Thomas Friedman, lo statista novantaquattrenne rispondeva così in merito alla ratifica da parte del Senato dell’espansione della NATO:

Penso che sia l’inizio di una nuova guerra fredda. Penso che i russi reagiranno gradualmente e in maniera negativa e ciò influenzerà le loro scelte politiche. Penso che sia un tragico errore. Non c’era alcun motivo per farlo. Nessuno stava minacciando nessuno. Questa espansione farebbe rivoltare nella tomba i padri fondatori.37

Kennan aggiungeva poi: «Ma davvero non lo capiamo? Le nostre divergenze durante la guerra fredda erano con il regime comunista sovietico. E adesso stiamo voltando le spalle proprio alle persone che hanno organizzato la più grande rivoluzione incruenta della storia per rimuovere quel regime».

Non era l’unico a pensarla così. Tanti altri, compresi alcuni influenti falchi della politica, si opposero all’espansione. Tra questi, l’ex segretario alla Difesa Robert McNamara, che aveva pianificato e realizzato bombardamenti a tappeto durante la guerra del Vietnam; l’ex segretario alla Marina e alla Difesa Paul Nitze, che si era opposto alla strategia di contenimento di Kennan in favore di azioni più aggressive per costringere i russi a liberare territori; l’accademico di Harvard Richard Pipes, fiero anticomunista che aveva gestito una squadra messa in piedi dalla CIA per analizzare le capacità strategiche e gli obiettivi dell’Unione Sovietica; l’ex capo della CIA Robert Gates, in seguito segretario alla Difesa; Jack F. Matlock Jr, penultimo ambasciatore in Unione Sovietica, che contribuì a negoziare la fine della guerra fredda; e ancora ex ambasciatori in Romania, Polonia e Germania Ovest. Questi e altri autorevoli frequentatori di Washington si opposero pubblicamente e strenuamente all’espansione della NATO38. Ma il loro consiglio non fu seguito.

Nel 2015 il professore dell’Università di Chicago John Mearsheimer ha cominciato a dire pubblicamente che se l’Occidente non avesse smesso di provare a integrare l’Ucraina militarmente, politicamente ed economicamente, i russi, preoccupati per la loro sicurezza, con molta probabilità si sarebbero visti costretti a intraprendere un’azione militare e persino a «demolire» l’Ucraina per sottrarla a quell’equazione: un avvertimento che, come quello di Kennan, si è rivelato preveggente.



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