Controstoria dell'alpinismo by Andrea Zannini

Controstoria dell'alpinismo by Andrea Zannini

autore:Andrea Zannini [Zannini, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2024-02-15T00:00:00+00:00


9. Vista del Monte Bianco e della via per la quale è stata raggiunta la cima, da H.-B. de Saussure, Voyages dans les Alpes, précédés d’un essai sur l’histoire naturelle des environs de Genève, t. IV, Fauche-Borel, Genève 1796, tav. II.

Aristocratico, ricchissimo (per via di matrimonio), professore di filosofia ma appassionato e studioso di fisica e mineralogia, era invece Horace-Bénédict de Saussure (1740-1799), i cui già più volte citati, e all’epoca costosissimi, quattro volumi dei Viaggi nelle Alpi, che uscirono tra il 1779 e il 1796, guidarono i lettori colti europei alla scoperta delle meraviglie scientifiche delle Alpi149.

Nel 1760, all’epoca del suo primo viaggio nella vallata di Chamonix, de Saussure venne colto, «come una malattia»150, dall’ossessione per il Monte Bianco, un mix complesso di motivazioni scientifiche, curiosità personali e desiderio di autoaffermazione che lo spinse a far affiggere in alcune parrocchie della valle di Chamonix l’annuncio di un premio destinato a chi giungesse per primo sulla vetta della montagna, e di una diaria per tutti coloro che si fossero dedicati alla ricerca dell’itinerario per la cima.

Viaggiatore alpino instancabile, soprattutto a dorso di mulo, de Saussure non sarà mai un alpinista, nemmeno nel senso che all’epoca poteva avere la parola: si limiterà a raggiungere l’Etna nel 1773, o alcuni punti panoramici come il Crammont (2737 m) o il Brévent (2525 m) dai quali ammirare e studiare la montagna dei suoi sogni. La sua ascensione più importante, oltre naturalmente al Bianco, sarà nel 1776 il già nominato Buet. De Saussure ebbe anche un ruolo nelle complesse vicende politiche che attraversarono la città di Ginevra nel 1782 e, dopo, nel 1789, ma la sua moderazione e il suo intento riformistico lo misero al riparo dal ricevere attacchi contro la sua persona151.

Nonostante la promessa del premio, la competizione per la vetta lanciata da de Saussure faticò a decollare. Per i primi quindici anni vi fu un unico serio tentativo. Nell’estate del 1775 Jean-Nicolas Couterand, figlio della locandiera di de Saussure e di un notaio, François e Michel Paccard, cugini del futuro primo salitore, entrambe guide sperimentate, e Victor Tissay detto il Camoscio si alzarono considerevolmente fin oltre il lungo sperone roccioso che parte dalla vallata e che è detto Montagne de la Côte. L’ora tarda e il peggioramento del tempo costrinsero però i quattro a rinunciare e a lasciare nei sacchi la bandiera nera che avevano portato per issarla sulla cima come un «monumento alla loro vittoria»152. È stato ipotizzato che potessero essere giunti addirittura al Dôme du Goûter (4304 m), una delle cime della cresta superiore del Bianco: se così fosse stato, per l’altitudine raggiunta e per il fatto che questo era il primo serio tentativo di trovare la via per la vetta si sarebbe trattato di un considerevole exploit153.

Grazie anche a Goethe, che aveva ammirato il Monte Bianco nei suoi due viaggi attraverso la Svizzera (1775 e 1779) contribuendo a renderlo una sorta di laboratorio poetico e letterario della nuova estetica, la fama di Chamonix e la lotta per la conquista del Bianco attirarono l’attenzione di tutta Europa.



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