Correre e ultracorrere by Gabriele Ferretti;

autore:Gabriele , Ferretti; [Ferretti, Gabriele]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Antropologia culturale, Farsi un'idea
ISBN: 9788815410009
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2023-08-14T22:00:00+00:00

Percezione, immaginazione, cognizione e ragionamento… di corsa

Nel capitolo terzo, ho raccontato la storia dei cacciatori-raccoglitori impegnati nella caccia di persistenza. Ora, la caccia di persistenza, abbiamo visto, è un’attività fortemente avvantaggiata dalla possibilità di ultracorrere. Il cacciatore, più lento, deve stare dietro all’animale, che si sposta molto velocemente, raggiungendolo piano piano, fino a sfinirlo. Ma, nel far ciò, egli deve anche essere capace di tracciare (tracking) l’animale, leggendo le tracce, appunto, che ha lasciato sul suo percorso di fuga. Proprio questa pratica, chiamata l’arte del tracking dal grande biologo evoluzionista Louis Liebenberg (2013), di cui seguirò fedelmente qui il resoconto, sembra avere permesso all’uomo di sviluppare capacità cognitive elevate rispetto ad altri animali, dando forma alla nostra mente, al nostro modo di pensare e di percepire l’ambiente circostante.

Immaginate di essere un cacciatore-raccoglitore ancestrale. Ora, fa notare Liebenberg, se il terreno è semplice, e facilmente visibile, è possibile seguire una pista tenendo d’occhio un segno dopo l’altro. Ma in un terreno difficile, questo può portar via molto tempo, con l’eventualità che la preda non venga mai trovata, visto che i segni non hanno continuità. Per ovviare a questa difficoltà, l’attività di tracciare richiede particolare creatività al cacciatore-raccoglitore. Per esempio, invece di guardare e seguire traccia per traccia, egli potrebbe immaginare la posizione della preda, sulla base delle prime tracce e della rispettiva direzione, al fine di anticipare la via da essa seguita. In questo modo, sarebbe possibile capire in anticipo dove ci si aspetta di trovare gli altri segni, e quindi la preda, anziché spendere un sacco di tempo per verificare, segno dopo segno, dove essa potrebbe effettivamente essere.

È molto complesso tracciare in questo modo. Notate le tracce di un animale. Se siete bravi, potete capire che le tracce sono della sera precedente, ed evidenziano un certo modo di calpestare il terreno, che suggerisce che l’animale ha dormito in una particolare porzione di spazio di fronte a dove voi stessi vi trovate in questo momento. Potreste anche notare poi delle tracce che vanno in direzione opposta rispetto al giaciglio per dormire, che sono state fatte, lo si capisce da quanto sono fresche, la mattina presto. Potreste allora iniziare a seguirle, per giungere alla destinazione tramite la via che ha intrapreso l’animale. Se siete abbastanza bravi, magari riuscirete a notare delle impronte che vanno nella stessa direzione, e a capire chiaramente che appartengono allo stesso animale, ma erano state fatte nei giorni precedenti.

Ora, spiega Liebenberg, le interpretazioni che darete delle tracce sono basate non solo sull’evidenza delle tracce stesse, ma anche sulla vostra conoscenza del comportamento animale, rispetto al contesto delle tracce nell’ambiente e al preciso momento della giornata.

Tuttavia, in alcuni casi, le tracce potrebbero essere in parte cancellate, o difficili da scorgere, e dunque potrebbero mostrare solo una parziale evidenza. Per questo motivo, la ricostruzione di quello che gli animali hanno fatto conduce il corridore a costruire ipotesi creative. Per esempio, potrebbe essere necessario immaginare, in particolare visualizzare, cosa l’animale stesse facendo mentre generava questi segni. Ma tale ricostruzione contiene più

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