Dentro i confini by Charles S. Maier

Dentro i confini by Charles S. Maier

autore:Charles S. Maier [Maier Charles, S.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858431276
editore: Einaudi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Capitolo quinto

«Una forza invincibile»: ferrovie, continenti e colonie

Le prime ferrovie interurbane – la Liverpool and Manchester e la Baltimora and Ohio – iniziarono le loro corse nel 1830, solo otto anni prima che Michel Chevalier, appassionato economista seguace del sansimonismo, proclamasse: «Le ferrovie sembrano davvero chiamate a cambiare il volto del globo». Questa invenzione trasportava merci e passeggeri a una velocità soltanto doppia rispetto a quella sui canali, forse dodici miglia all’ora invece di sei. Era la dimensione politica e spaziale ad alimentare la sua visione: il nobile sogno dell’associazione universale poteva anche essere una chimera, ma nessuno poteva contestare che «il sentimento di unità, che anima oggi tanti popoli, e il bisogno di espansione che divora alcune delle nazioni recentemente apparse sulla scena nel vecchio mondo e in quello nuovo tendessero a modificare l’equilibrio politico. Una forza invincibile scuote, fa vacillare e mina le barriere entro cui gli uomini sono oggi parcheggiati in piccoli stati e di conseguenza prepara il terreno per vasti imperi»1.

La fonte invincibile era l’energia tratta dalla Rivoluzione industriale, e questo capitolo segue le sue implicazioni per le costruzioni del territorio, che essa ha trasformato in termini di dimensioni e vitalità. Il XVIII secolo aveva visto il continuo trasferimento di province storiche d’Europa da un sovrano a un altro. Il regno di Francia aveva annesso le terre di confine belghe e la provincia della Lorena; la Prussia aveva strappato la Slesia ai dominî asburgici; la Russia aveva sottratto la Crimea agli Ottomani; e i Romanov, gli Asburgo e i Prussiani avevano liquidato la Repubblica delle Due Nazioni. Le repubbliche, spesso ridotte a piccole città ricche con alcuni hinterland, sembravano particolarmente vulnerabili. Nel 1797, piú di un anno dopo la liquidazione di quanto restava della Polonia storica, sarebbe scomparsa l’antica Repubblica di Venezia. Le guerre della rivoluzione francese e dell’Impero portarono a rimescolamenti continui, con diversi pezzi dello stato tedesco e italiano che passavano di mano, venivano eliminati o infine annessi alla Francia. Napoleone incoraggiò gli stati tedeschi di medie dimensioni ad assorbire le giurisdizioni religiose e i microprincipati del Sacro Romano Impero, contribuendo poi a eliminare del tutto quell’espressione territoriale del diritto pubblico europeo. Egli continuò a spostare i posti di frontiera nell’Italia settentrionale e supervisionò il commercio scandinavo della scarsamente popolata Norvegia, dalla Danimarca alla Svezia, rimosse brevemente le province occidentali della Prussia, e annetté il Belgio, l’Olanda, il Piemonte, la Confederazione Svizzera, Venezia e persino le province dalmate degli Asburgo.

All’alba dell’era del vapore, le potenze europee si impegnarono in un grande sforzo per stabilizzare il loro spazio territoriale a seguito delle imprese napoleoniche finalizzate alla conquista del continente. I diplomatici del Congresso di Vienna prestarono relativamente poca attenzione al potenziale economico o all’etnicità dei territori oggetto delle transazioni fra stati. Gli abitanti del territorio erano importanti come potenziale risorsa per scopi militari o agricoli, ma le loro preferenze quanto all’affiliazione statale non contavano, a meno che non potessero diventare causa di disordini. Nella loro preoccupazione di stabilizzare un ordine geospaziale (e l’ordine sociale terrestre)



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