Four Kings Security 01 - Re di picche by Charlie Cochet

Four Kings Security 01 - Re di picche by Charlie Cochet

autore:Charlie Cochet [Charlie Cochet]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Triskell Edizioni
pubblicato: 2019-03-31T00:00:00+00:00


8

«Colt!»

Laz lo raggiunse saltellando e si gettò tra le sue braccia aperte, facendolo gemere. La dimostrazione della sera prima lo aveva lasciato dolorante, e non in modo piacevole. Ciò che Colton aveva sperato portasse a un interludio sexy si era trasformato in una lezione intensa di difesa personale. Però essere riuscito a buttarsi Ace sopra la spalla era stato stranamente soddisfacente.

«Mi sembra di non vederti da un’eternità,» esclamò Laz con un sorriso radioso. Poteva anche avere ventotto anni ed essere un fotografo affermato che viaggiava per il mondo con il famigerato modello fidanzato, ma per Colton era ancora quel ragazzino pelle e ossa che si presentava nella stanza del loro dormitorio per giocare ai videogiochi e infastidire a morte il fratello maggiore.

«Mi fa davvero piacere vederti, Laz.» Colton lo tenne a distanza di braccio, sorridendo per il taglio di capelli super trendy che non era sicuro fosse il frutto di una sua idea. Passò le dita nella lunga frangia di ricci neri; sui lati, l’amico li aveva acconciati con un alto taglio scalato. «Bello stile.»

«Grazie.» Laz fece spallucce. «È stata un’idea di Bryan.»

Ma certo. Colton cercò di non guardare storto la sua corporatura troppo magra. Laz era sempre stato snello ma, per essere alto circa un metro e ottanta, sembrava sottopeso. Bryan – gambe lunghe, biondo e con zigomi abbastanza affilati da tagliare qualcuno – li raggiunse con un’andatura rilassata e scrutò Colton con i suoi occhi azzurri.

«Ehi, bello.» Il ragazzo gettò un braccio sulla spalla di Laz, che fece per grattarsi la testa costringendo l’altro a sciogliere la stretta. Cos’era stato quello? Era cambiato qualcosa da quando aveva visto quei due l’ultima volta?

«Ciao, Bryan.» Colton fece segno al bianco costume striminzito di Bryan – se si poteva definire tale – e al caftano bianco scintillante e trasparente che falliva miseramente nel suo unico obiettivo. «Sei pronto per la piscina, vedo. Dove sono i tuoi amici?»

«Sono fuori a cambiarsi. Non capisco perché dobbiamo preoccuparci di indossare qualcosa, comunque. Non permetti foto ed è una festa privata.»

«È comunque casa mia,» rispose Colton in modo educato. «E preferirei non avere i sederi nudi di tutti sui miei mobili.» Doveva ringraziare Ace per aver piazzato del personale di sicurezza attorno alla casa in modo strategico, perfino al piano di sopra vicino alle camere da letto. Gli amici di Bryan avevano l’abitudine di ubriacarsi e di cercare il posto più vicino dove scopare, e non avrebbe permesso che accadesse in una delle sue stanze.

Bryan fece un verso derisorio, come un ragazzino petulante, prima che la sua attenzione venisse catturata da qualcosa di scintillante. «Ooh, chi è quello?» chiese, mordendosi il labbro inferiore.

Colton alzò gli occhi al cielo e scosse la testa prima di girarsi per capire chi stesse cercando di scopare con gli occhi quel tizio, con il suo ragazzo accanto. Serrò la mascella, quindi tornò a fissare Bryan, assottigliando lo sguardo.

«Quello è Ace. La mia guardia del corpo.»

Mentre l’espressione di Laz si faceva preoccupata, quella di Bryan diventò interessata. Brutta merda.

Laz gli mise una mano sul braccio, dandogli una stretta delicata.



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