Fragile come la roccia by Federica Mingolla

Fragile come la roccia by Federica Mingolla

autore:Federica Mingolla [Mingolla, Federica]
La lingua: ita
Format: epub
editore: SPERLING & KUPFER
pubblicato: 2023-05-28T12:00:00+00:00


7

GLI AMICI DI VIA PO

CI VOGLIONO I RITI

“E così, assieme a lui, la montagna stessa è divenuta una maestra silenziosa.”

STO camminando sul sentiero che porta in falesia. Siamo io e Adriano, e la falesia è quella di Grotti. È mattina presto, ma il sole è già alto nel cielo. Strano. Dopo poco il sentiero si addentra in una coltre di alberi più fitta di una foresta e Adriano resta qualche passo indietro. Ci troviamo a un’ora da Roma, in una zona collinare che i romani chiamano erroneamente montagna, e questo sentiero me lo ricordavo diverso. Gli alberi sono alti, più alti di quelli che di norma dovrebbero trovarsi in queste zone. Troppi alberi, troppo alti.

La traccia del sentiero adesso inizia a sparire per riapparire poco più in là. Incomincio a dubitare di aver preso la direzione giusta. Eppure il posto è questo. Ci sono stata diverse volte, lo conosco bene. Abbiamo visto la falesia dalla strada, sembrava piuttosto semplice da raggiungere. Inizio a sentirmi a disagio, con un lieve stato d’ansia. Mi volto per chiedere un parere a Adri, ma con stupore mi accorgo che è sparito. Mi giro e mi rigiro, cerco in tutte le direzioni ma ci sono solo questi alberi troppo alti che proseguono fitti all’infinito. Lo chiamo, allora, a gran voce: «Adrianooo!» Niente, è come se si fosse volatilizzato. «Forse è andato a nascondersi dietro un tronco per fare pipì», penso, «meglio aspettarlo qui.» Passano uno, due, cinque, dieci, venti minuti… ma non arriva. «Adriiiii, Adriiiii», inizio a urlare. «Dove sei?!» Niente. Ci riprovo ancora e ancora, urlo con tutta l’aria che ho nei polmoni ma non ricevo alcuna risposta. Si è perso? Ma com’è possibile, maledizione. Questa dannata foresta. Eri qui solo un attimo fa, dove cavolo sei finito? Provo a tornare indietro per il sentiero, ma dopo pochi passi mi rendo conto che non c’è più nessun sentiero. È sparito, non c’è più! E questi maledetti alberi mi circondano, mi tolgono il respiro, sono dappertutto, non ho più via d’uscita. Mi assale il panico! «Adrianoooo!» Alzo gli occhi al cielo: il sole, che prima era alto, è quasi tramontato, e il bosco è sprofondato nel buio. La scoperta mi getta nel panico. Cosa sta succedendo? Dov’è Adriano? Sento le gambe rigide e molli allo stesso tempo, in pancia un brivido spaventoso. Mi accascio a terra, tremante, quando sento degli echi in lontananza. Forse è lui, forse è Adriano? Ma non ho la forza di alzarmi né di rispondere. Vorrei urlare Adriano! Adri! Dove sei? Adriii! Ma niente, non riesco a emettere alcun suono, è come se l’aria non volesse uscire dai polmoni poi…



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