Germogli della terra by Knut Hamsun

Germogli della terra by Knut Hamsun

autore:Knut Hamsun [Hamsun, Knut]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2021-09-27T12:00:00+00:00


XIX.

Isak tornò dal villaggio con un cavallo.

Alla fine aveva comprato davvero il cavallo dell’ufficiale giudiziario, che effettivamente era in vendita come aveva detto Geissler, ma gli era costato duecentoquaranta corone, cioè sessanta talleri. I prezzi dei cavalli non avevano piú senso, Isak si ricordava che quand’era giovane il cavallo migliore si poteva comprare per cinquanta talleri.

Ma perché non se n’era allevato uno per conto suo? Era un’idea che aveva anche preso in considerazione, aveva pensato a un puledro di un anno, però avrebbe dovuto aspettare un anno o due per usarlo. Se lo sarebbe potuto permettere qualcuno non totalmente dedito alla terra, uno che poteva lasciare un appezzamento incolto finché non avesse avuto un cavallo per trasportarne il raccolto. Proprio come aveva detto l’ufficiale giudiziario: Non mi conviene sfamare un cavallo, perché il fieno che produco riescono a trasportarlo le donne di casa mentre io sono fuori a tirar su qualche soldo.

Quello di un secondo cavallo era un vecchio pensiero di Isak, un pensiero che risaliva a molti anni addietro, non era stato Geissler a suggerirglielo. Infatti si era anche preparato a dovere, ricavando uno scomparto in piú nella stalla e una pastoia in piú per l’estate; di arnesi per il carro ne aveva già un po’ e ne avrebbe costruiti ancora per l’autunno. Ovviamente aveva pensato anche alla cosa piú importante di tutte, ovvero il foraggio: perché era stato cosí urgente ripulire l’ultimo appezzamento paludoso già quell’anno, se non per evitare di ridurre le vacche e produrre il mangime necessario anche per un nuovo cavallo? Ora il campo era interamente seminato a pastura, ed era per le mucche gravide.

Già, era tutto ben studiato. Inger aveva tutte le ragioni per restare sorpresa e battere le mani come ai vecchi tempi.

Isak tornò dal villaggio con delle novità: Breidablik era ufficialmente in vendita, era stato messo l’annuncio nel sagrato della chiesa. Il piccolo terreno annesso, coltivato a foraggio e patate, era incluso nella vendita e forse anche gli animali, benché fossero pochi, giusto qualche ovino.

– Vuole vendersi tutto in una volta e restare pulito! esclamò Inger. E dove andrà a stare? – Al villaggio.

Era proprio cosí, Brede sarebbe tornato al villaggio. Prima aveva anche provato a chiedere di trasferirsi da Aksel Strøm, dove abitava già Barbro, ma gli era stato detto di no. Per niente al mondo Brede avrebbe voluto turbare la relazione tra Aksel e sua figlia, perciò si guardò bene dall’essere insistente, ma quel rifiuto gli aveva mandato veramente all’aria tutti i piani. Per l’autunno Aksel avrebbe tirato su la nuova casa, dunque, quando lui e Barbro vi si fossero trasferiti, non poteva il resto della famiglia Brede occupare la capanna? No! Il punto è che Brede, non ragionando come un colono, non capiva che Aksel stava liberando spazio con l’idea di utilizzare la capanna per il bestiame che stava aumentando: la capanna sarebbe diventata una stalla. Anche dopo che gliel’ebbe spiegato, quel modo di pensare gli restava incomprensibile: Gli uomini dovranno ben venire prima degli animali, gli disse. Niente



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