Gli eroi invisibili dell'Everest by Dušan Jelinčič

Gli eroi invisibili dell'Everest by Dušan Jelinčič

autore:Dušan Jelinčič [Jelinčič, Dušan]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Dušan Jelinčič; Gli eroi invisibili dell'Everest; Bottega Errante Edizioni; Everest; Nepal; Kathmandu; Himalaya; Sagarmatha; sherpa; scalata; alpinismo; George Mallory; Andrew Irvine; neve; ossigeno; mistero
editore: Bottega Errante Edizioni
pubblicato: 2020-11-09T23:00:00+00:00


4

Mark uscì goffamente e seguì Temba. Il vento si era placato e Mark si chiuse nei propri pensieri. Il Colle Sud era completamente diverso da come se lo immaginava. Pareva di essere sulla luna o in una dimensione sconosciuta. Un mondo al di là del mondo. Non c’era aria, lì, perciò i pensieri erano lenti e i gesti impacciati.

È già da un pezzo che stiamo camminando. Un’infinità di tempo. Dov’è questo maledetto ossigeno? Eppure gli sherpa l’hanno lasciato nella neve vicino alla tenda. Perché questo cammino si trascina tanto? Chiamò Temba che lo precedeva di qualche passo, ma il sudicio piumino rosso non si fermò. Mark allora lo chiamò con tutto il fiato che aveva in gola. Finalmente lo sherpa si voltò e lo guardò.

«Dov’è quest’ossigeno?».

«Laggiù! Non lo vedi?».

Allora Mark, guardando innanzi a sé, distinse chiaramente le bombole arancioni in un’ampia conca nella neve. Senza distoglierne lo sguardo, continuò a seguire lo sherpa. Nonostante camminassero in fretta, non si stavano avvicinando. Cosa stava succedendo?

Nel formulare la stessa domanda ad alta voce adottò, per dissimulare il proprio imbarazzo, un tono severo: «Temba, cosa sta succedendo?».

«Cosa sta succedendo?» ripeté lo sherpa fingendosi sorpreso. «Non dirmi che non lo sai! Stiamo andando a prendere l’ossigeno, no?».

«Ma dovremmo essere lì già da un pezzo…».

«È più lontano di quanto tu creda» rispose enigmatico, girandosi finalmente verso di lui. Notando lo sconcerto dipinto sul volto di Mark, scosse il capo e aggiunse con fare più accondiscendente: «Tra un po’ ci siamo».

Mark, scrutando oltre le spalle di Temba, constatò con stupore che in effetti le bombole di ossigeno si stavano facendo sempre più vicine. Ancora cinquanta passi e ci siamo. Ancora venti, ancora dieci passi… Ecco finalmente le bombole! pensò con sollievo. Chinandosi in avanti, accarezzò amorevolmente con lo sguardo il freddo metallo. Il vento si era del tutto calmato. A regnare, ora, era un silenzio irreale.

Si guardò intorno. Il fatto di sentirsi disorientato in un luogo che avrebbe dovuto riconoscere lo turbò. Smarrito, cercò la tenda, ma nulla appariva all’orizzonte. Si trovava in una specie di conca di neve su cui aleggiava un impenetrabile biancore, simile all’alta volta di una cattedrale. Come ho fatto ad arrivare qui? Dov’è la tenda? Dov’è il cielo? Dove sono le pareti che dovrebbero circondarmi e dove sono le tracce che conducono alla cima e a valle?

Era solo con Temba, in una dimensione sconosciuta, a ottomila metri d’altitudine. L’unica cosa ad ancorarlo alla realtà e a dimostrare che non stava sognando né che era impazzito, erano le bombole, di un vivido colore arancione. Dove sono? Maledizione, dove sono?

«Temba, dove siamo?».

«Davvero vorresti sapere dove siamo? O preferisci piuttosto tornare a valle?».

Mark indugiò, attanagliato dal dubbio. Sul punto di rispondere che desiderava cancellare dalla memoria tutto ciò che d’incomprensibile lo stava circondando e che l’unica cosa che bramava era tornare a valle, si ricordò all’improvviso di Jim e Tony. A dettargli la risposta furono proprio i due amici scomparsi in quelle stesse misteriose e desolate lande nevose: «Per il momento non voglio tornare a valle.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.