I comunisti mangiano i bambini. Storia di una leggenda (2013) by Stefano Pivato

I comunisti mangiano i bambini. Storia di una leggenda (2013) by Stefano Pivato

autore:Stefano Pivato [Pivato, Stefano]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Società editrice il Mulino, Spa
pubblicato: 2014-02-14T23:00:00+00:00


Ogni uomo della vostra casa che non sente in quest’ora il dovere del lavoro e del combattimento si rende complice del nemico e avvicina a voi i feroci rapitori dei vostri figli[58].

Falsi rapimenti e disperazione di madri

Spesso l’invito a impugnare le armi sotto le insegne della Repubblica sociale e a seguire «la via che il dovere vi addita attraverso i teneri baci, gli sguardi smarriti dei vostri piccoli», è seguito dal minaccioso augurio «a tutti coloro che al di qua del Sangro aspettano gli inglesi e i russi, di vedersi strappare i figli dalle braccia e di assistere impotenti alle loro lacrime»[59]. Di qui le finali invettive contro la cospirazione «giudaico-badogliana» e le ripetute invocazioni affinché «siano maledetti in eterno Vittorio Emanuele, Pietro Badoglio e la cricca dei traditori»[60].

La figura della madre e della donna, nelle varie funzioni che essa ricopre nell’universo familiare, diviene centrale nella campagna stampa sulla deportazione dei bambini. Nel periodo della Repubblica sociale italiana si allarga, infatti, quel ruolo di sposa e madre esemplare codificato negli anni Trenta. Se durante i primi anni della guerra prevale l’icona della madre che ha sacrificato i suoi figli, l’epilogo del fascismo la trascina fuori dal focolare domestico e la spinge ad avere un esercizio attivo nelle file dei combattenti. Ma il suo compito principale diviene quello di spingere alla lotta gli imbelli e i renitenti attraverso un’opera di convincimento di quanti (fidanzati, sposi, mariti, figli) hanno abbandonato la divisa[61].

Mamme, nonne, vedove, spose, fidanzate e sorelle sono chiamate a fare opera di proselitismo per le file dell’esercito repubblicano, o a presentare in una luce salvifica l’alleato tedesco presso i loro congiunti maschi. Sulle donne ricade in definitiva la responsabilità principale della preservazione della società italiana dal caos e dal disonore[62]. E su questo registro si moltiplicano gli appelli alle madri:

La Patria ha oggi più che mai bisogno di avviare i suoi figli al lavoro redentore, di guarnire le sue frontiere, di costituire saldi presidi militari […]. Non permettete ai vostri figli di imitare il gesto obbrobrioso e disumano di coloro sui quali grava la vergogna di aver permesso alle orde mercenarie assoldate dall’oro inglese ed ebreo di calpestare la nostra terra[63].

Alla vigilia del Natale del 1943 la campagna di mobilitazione contro la falsa deportazione dei bambini, e il conseguente richiamo alla responsabilità delle madri, coincide con la celebrazione dell’undicesima giornata della madre e del fanciullo, istituita per la prima volta nel 1933 e proprio il 24 dicembre. I giornali non mancano di far notare la coincidenza pubblicando in prima pagina la notizia del ratto dei bambini accanto alla fotografia di una donna mentre allatta il figlio, ospiti di una Casa della maternità:

Mentre in Italia, oggi, si celebra la XI Giornata della Madre e del Fanciullo, ed il Fascismo riconferma la sua volontà di aiutare sempre più largamente le Madri […], tre navi nemiche cariche di bimbi italiani salpano dall’Italia Meridionale per portare tali creature innocenti nelle lontane terre della Russia a morire di stenti, di fame, di freddo[64].

Di fronte alla



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.