I mostri di Hitler by Eric Kurlander

I mostri di Hitler by Eric Kurlander

autore:Eric Kurlander [Kurlander, Eric]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852084768
editore: Mondadori
pubblicato: 2018-02-01T05:00:00+00:00


Il riassetto razziale dopo il 1939

Questo rapporto, finora soprattutto teorico, tra scienza di confine e impero razziale divenne concreto nel settembre del 1939.58 L’invasione tedesca della Polonia «costituì un punto di svolta nella mentalità della morte», osserva Monica Black, poiché molte idee già esistenti sulla razza e sull’impero «assunsero un significato nuovo e più urgente».59 La guerra «aggressiva e di conquista ne fu trasfigurata; i tedeschi si dedicarono a conquistare nuove terre per la luce e la vita nella terra dei demoni [Utgard], l’oscuro impero del bolscevismo e dell’ebraismo mondiale».60 Quasi tutti i leader nazisti, da Rosenberg e Darré a Göring e Frank, parteciparono a questo progetto da scienza di confine per rimodellare la razza e lo spazio a oriente. Eppure il ruolo centrale di Himmler e delle SS nel riordino e nel reinsediamento di quei territori, per non parlare delle implicazioni razziali della scienza di confine, li misero al primo posto.61

Già nell’ottobre del 1939 uno dei sottoposti di Himmler, l’archeologo dell’età classica Hans Schleif, fu nominato responsabile di tutte le attività dell’Ahnenerbe in Polonia. In questa veste lavorò con la società fiduciaria di Göring (lo Haupttreuhandstelle Ost o HTO) che si occupava di confiscare beni e proprietà di polacchi ed ebrei. Nel mese di novembre Himmler, come Commissario del Reich per la protezione della nazionalità tedesca (Reichskommissar für die Festigung deutschen Volkstums o RKFDV), iniziò ad assumere un ruolo personale in questo processo. In dicembre incaricò l’Ahnenerbe di saccheggiare le residenze private, oltre che i musei e gli archivi polacchi ed ebraici, alla ricerca di fonti storiche e preistoriche importanti per «la storia culturale», e per ricostruire il ruolo delle popolazioni germaniche «nella costruzione storica, culturale ed economica del paese».62

Il folclore e la scienza di confine si fusero, adesso, senza soluzione di continuità con le politiche naziste sulla razza e il reinsediamento.63 Per esempio, il nazista Bernhard Kummer, professore di religione e folclore nordico, nel 1940 tenne una serie di conferenze in cui utilizzò una vecchia canzone popolare tedesca che era servita agli Artamani per sostenere la colonizzazione dell’Europa orientale.64 Beger fu incaricato di studiare la «vita dell’anima delle razze dell’Asia centrale» per delimitare «i confini dell’essenza germanica ... e dunque purificare» gli ariani dagli elementi propri dell’Asia centrale.65 Himmler nominò il folclorista e storico Heinrich Harmjanz suo fiduciario per la «documentazione e il trattamento dell’intero patrimonio materiale dei tedeschi etnici reinsediati ... [e] per tutte le questioni di natura storica, preistorica ed etnografica nella nuova Europa dell’Est».66

In un discorso alle SS del settembre del 1942, Himmler spiegò come i grandi leader dell’Asia centrale – per esempio Attila, Gengis Khan, Tamerlano e Stalin – fossero stati generati mescolando tracce di sangue nordico con sangue turco e asiatico. Questa miscela razziale rendeva i popoli dell’Asia centrale sia estremamente potenti sia pericolosi. Per rivendicare il «sangue buono» e impedire che l’Europa fosse travolta dagli asiatici, concludeva Himmler, questi «subumani» di razza mista dovevano essere distrutti.67 Ogni individuo doveva essere sottoposto a una valutazione razziale per evitare la comparsa di «nuovi meticci nei territori che dovranno essere colonizzati».



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