Il popolo dell'orlo (1989) by Card Orson Scott

Il popolo dell'orlo (1989) by Card Orson Scott

autore:Card, Orson Scott [Card, Orson Scott]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza, Urania
editore: Mondadori
pubblicato: 1992-11-14T23:00:00+00:00


La Compagnia Di Attori

La cavalla di Deaver si prese un accidente e morì proprio sotto di lui. Deaver le stava in groppa e buttava giù appunti su quanto profonda fosse l'erosione che si era portata via i nuovi pascoli, quando tutto a un tratto la vecchia Bette rabbrividì, tossì e si piegò sulle ginocchia. Naturalmente, Deaver scivolò giù, le tolse la sella ma, dopo di che, tutto ciò che poté fate fu accarezzarla, parlarle e tenerle la testa in grembo mentre lei giaceva là in fin di vita.

Se fossi stato un esploratore non sarebbe andata così, pensò Deaver. Quelli della guardia a cavallo di Royal vanno a due a due, là fuori nelle praterie dell'est, mai da sole come noi guardie forestali qui nel vecchio deserto dello Utah del sud. Gli esploratori prendono anche i cavalli migliori nel Deseret, mai un vecchio ronzino come Bette che aveva esalato l'ultimo respiro mentre attraversava il confine erboso. E gli esploratori avevano armi, così che non dovevano sedersi a guardare un cavallo morire, potevano dirgli addio con una pallottola calda e dolce come l'ultima zolletta di zucchero. Non era bello pensare agli esploratori, rifletté. Deaver era stato per quattro anni in lista d'attesa, per avere diritto a entrare in servizio. La maggior parte delle guardie forestali erano su quella lista, aspettando la possibilità di fare qualcosa di importante e di rischioso: andare a recuperare profughi nella prateria, combattere gli irregolari, disattivare missili. I cavalieri di Royal erano tutti eroi, lo facevano di mestiere, e ogni volta che tornavano da una missione avevano la foto sui giornali e un grande articolo. Le guardie forestali avevano soltanto solitudine, capelli irsuti e cattivo odore. Non c'era da meravigliarsi se tutti loro sognavano di cavalcare con Royal Aal. Ma essendocene cosi tanti in attesa, Deaver immaginò che sarebbe invecchiato troppo e che avrebbero eliminato il suo nome prima che fosse arrivato in cima alla lista. Non avrebbero mai fatto entrare in servizio chi aveva più di trent'anni, e a lui restava solo un anno e mezzo. Avrebbe continuato a fare quello che stava facendo, cavalcando ai limiti della prateria per prendere nota dell'andamento dell'erosione e recuperare il bestiame disperso, fino a quando non fosse caduto di sella e non fosse stata la volta del cavallo a fermarsi per guardare lui morire.

Bette mosse una zampa e sbuffò. Roteava gli occhi, in preda al panico, e poi rimase immobile. Dopo un istante, una mosca le si posò sopra. Deaver si sforzò per non schiacciarla. La mosca rimase lì. Probabilmente stava già depositando le uova. Da quelle parti, nessuno perdeva del tempo quando si trattava di cogliere l'ultima speranza di vita da ciò che ancora ne poteva offrire.

Deaver pensò di fare tutto come da manuale. Mise i prelievi anali di Bette in un tubo di plastica perché potessero analizzare la sua malattia, raccolse il suo sacco a pelo, il suo notes, la sua borraccia, e poi si incamminò verso la prima città di frontiera che poteva trovare per telefonare a Moab.



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