Perdas De Fogu by Massimo Carlotto & Mama Sabot

Perdas De Fogu by Massimo Carlotto & Mama Sabot

autore:Massimo Carlotto & Mama Sabot [Carlotto, Massimo & Sabot, Mama]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T08:26:56+00:00


«Bene. Abbiamo bisogno di un lungo periodo di tranquillità».

«E lo avremo» ribatté l’alto ufficiale. «Ora verranno intensificate le attività di ricerca e di sperimentazione che coinvolgeranno le aziende del settore militare e di quello civile. Abbiamo a disposizione schiere di scienziati pronti a rintuzzare ogni tentativo di screditare il poligono. E se non saranno sufficienti, ci basterà schioccare le dita e avremo tutto l’aiuto che ci serve dai nomi che contano dell’università italiana ed europea. E comunque, già il fatto che ufficialmente il poligono verrà utilizzato per le ricerche sul nuovo aereo da combattimento senza pilota sarà sufficiente a dare un’immagine “pulita” alla nuova gestione».

Il politico sorrise soddisfatto e posò lo sguardo su Tore. In quelle riunioni era sempre l’ultimo a parlare e il primo ad andarsene. La sua relazione chiudeva la prima parte. Nella seconda, dedicata esclusivamente agli affari, la sua presenza era inutile.

«È tutto sotto controllo» rispose il responsabile della sicurezza. «I soggetti ostili sono costantemente monitorati dai nostri amici delle forze dell’ordine e non vi sono novità di rilievo».

«Questo lo sappiamo già» lo pungolò il Senatore, spazzando l’aria con un gesto impaziente.

Tore Moi si morse la lingua e cambiò tono. «Da quanto si deduce sentendoli parlare tra loro, sembra chiaro che hanno solo un’idea vaga del progetto di Perdas de Fogu e non riescono a elaborare strategie di contrasto. Parlano tanto e concludono poco».

«E in zona?» domandò l’ex generale.

«Le solite divisioni a seconda degli interessi» spiegò Tore. «Abbiamo verificato che è stata una buona idea spargere la voce che continuare a parlare di inquinamento bellico avrebbe finito per danneggiare la vendita degli alimenti prodotti nel territorio del poligono. Ora stanno tutti più attenti».

«Intrusi?» continuò a domandare l’ufficiale.

«Abbiamo seguito le attività di alcuni tecnici incaricati da comitati e parenti di malati di verificare la presenza di inquinamento da onde elettromagnetiche emesse dai radar e dalle altre apparecchiature».

«Che hanno concluso?» chiese il Senatore.

Alzò le spalle. «In una telefonata hanno detto che Salto di Quirra è un grande forno a microonde. Poi hanno messo in rete una serie di dati scientifici, ma non ci hanno creato problemi».

«Non mollano mai l’osso» commentò sprezzante il generale.

«Li avremo sempre addosso» aggiunse l’esperto di appalti. «Per questo è importante riprendersi la regione».

Il Senatore lo ignorò e ringraziò per il suo importante contributo Tore, il quale si alzò e corse a stringergli la mano prima di guadagnare la porta.

Nina non aveva chiuso occhio, tormentata dall’indecisione. Non aveva la minima intenzione di uscire da quella vicenda affidandosi a pratiche illegali e a logiche mafiose. Dopo lo stupro aveva un bisogno estremo di giustizia e pulizia morale ed essere costretta a stare nascosta la faceva impazzire. Il problema era Sebastiano Trincas. Per nessun motivo voleva nuocergli. Di Pierre Nazzari non le importava nulla, che finisse pure a marcire in galera. Nel tentativo di trovare una soluzione aveva costretto il disertore a ripercorrere ogni minimo particolare della vicenda, e aveva dovuto alzare la voce quando non riusciva o non voleva essere preciso.

Alla fine qualcosa di utile era venuto fuori ed era proprio su quello che stava rimuginando da un bel po’.



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