Inferno bianco by Andy Hall

Inferno bianco by Andy Hall

autore:Andy Hall [Hall, Andy]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Alpinismo
pubblicato: 2014-09-15T22:00:00+00:00


Lunedì 17 luglio, quando mise il naso fuori, Jerry Clark venne accolto da un tempo molto più mite, simile in tutto a quello di due giorni prima, quando il gruppo di testa aveva raggiunto la vetta. Clark chiamò due volte l’Eielson Center per sentire la loro opinione, ma non c’erano previsioni meteo disponibili quindi la decisione era interamente nelle mani degli alpinisti. E da quel che potevano vedere da lassù, le condizioni parevano buone.

«Aspettiamo di capire come si mette» disse Clark a Wilcox.198

Con l’avanzare delle ore il vento calò e il cielo si fece sempre più sgombro. Wilcox si preparò a scendere con i tre del Colorado fino ai quattromilacinquecento metri del campo 6, dove avrebbero aspettato gli altri. Meno gente all’ultimo campo alto voleva dire più cibo e carburante per chi restava. Tra l’altro era diventato imperativo portare Lewis a quote più basse perché le sue condizioni non facevano che peggiorare.199

E non solo le sue. Se Dennis Luchterhand si era ripreso dal malessere che lo aveva colpito salendo all’ultimo campo, Steve Taylor e Anshel Schiff continuavano ad accusare sintomi di mal di montagna nonostante fossero rimasti al campo 6 un giorno in più. John Russell stava ancora peggio: vomitava tutto quello che ingeriva.200

Howard Snyder provò a convincerlo a scendere. «John stava male, si vedeva benissimo; soffriva l’altitudine. Mi sono diretto verso la sua tenda e, conoscendo il suo caratteraccio, ho evitato di dire: ‘John, stai male, sai, davvero, dovresti proprio tornare indietro con noi’. Avrei ottenuto l’effetto contrario. Allora mi sono affacciato e gli ho detto: ‘John, per caso qualcuno di voi vuole scendere insieme a noi?’ Ma anche quell’allusione era troppo diretta per lui e l’ha presa male. Ha risposto: ‘Nessuno torna indietro, qui’. Pochi istanti dopo, Anshel Schiff è schizzato fuori dalla tenda come se scappasse. Non ha scostato il telo per uscire, no; è proprio schizzato fuori e ha detto: ‘Vengo io con voi’. Così si è salvato la vita.»201

Wilcox venne a sapere dei problemi di digestione di Schiff solo molto tempo dopo e di conseguenza la sua prospettiva è meno drammatica: «Quando è arrivato al campo alto, Anshel si era già fatto un quadro molto realistico delle sue capacità. Era venuto per i rilevamenti scientifici; stava bene, ma non si sentiva in dovere di raggiungere la vetta».202

E Steve Taylor, il ragazzo che stava male fin dall’inizio della spedizione? Era stato il primo a aderire al progetto di Wilcox, ma sembrava il più debole del gruppo fin dai giorni di Puyallup. Aveva cominciato a soffrire l’altitudine già sopra i tremilacinquecento metri, sulla cresta Karstens, senza mai dare segni di miglioramento. Ecco un estratto da una lettera che Snyder scrisse al ritorno dalla spedizione: «Lewis ha chiesto espressamente a [Steve] Taylor se voleva tornare giù insieme a noi e lui ha risposto di voler restare con il grosso del gruppo al campo 7. Secondo Schiff, S. Taylor sapeva che non sarebbe salito fino in vetta. Se è così, o Taylor ha voluto bluffare fino all’ultimo per non



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