La crisi. Uscire dalla crisi del capitalismo o uscire dal capitalismo in crisi? by Samir Amin

La crisi. Uscire dalla crisi del capitalismo o uscire dal capitalismo in crisi? by Samir Amin

autore:Samir Amin [Amin, Samir]
La lingua: ita
Format: epub


2. Nel Sud: agricolture contadine povere come componenti di un capitalismo periferico dominato

Le agricolture contadine del Sud radunano circa la metà dell’umanità: tre miliardi di esseri umani. Queste agricolture a loro volta si dividono fra quelle che hanno beneficiato della rivoluzione verde (concimi, pesticidi e sementi selezionate), per quanto assai poco mo-torizzate, la cui produzione risulta fra 100 e 500 quintali per lavoratore, e quelle che si situano prima di questa rivoluzione, la cui produzione si aggira intorno ai 10 quintali soltanto per persona attiva. Il divario fra la produzione media dell’agricoltore del Nord e quella dell’agricoltore contadino, che era di 10 a 1 nel 1940, oggi è di 100 a 1. In altri termini, il ritmo dei progressi della produttività nell’agricoltura hanno ampiamente superato quelli delle altre attività, com-portando una riduzione dei prezzi reali da 5 a 1.

Anche l’agricoltura contadina dei paesi del Sud risulta ben inserita nel capitalismo locale e mondiale. Ma l’esame della situazione fa emergere immediatamente le convergenze e le differenze fra le due specie di economia “familiare”.

Differenze gigantesche, evidenti e incontestate: l’importanza dell’autoconsumo nelle economie contadine, unico mezzo di sopravvivenza per le popolazioni rurali di quei paesi; la scarsa efficienza dell’agricoltura, che non dispone di trattori e di altri materiali, ed è spesso esercitata su micro-fondi; la povertà del mondo rurale considerato (tre quarti delle vittime della sottoalimentazione sono rurali); l’incapacità crescente dei sistemi di garantire il rifornimento di viveri nelle città; la gravità dei problemi, dato che l’economia contadina in questione riguarda circa la metà dell’umanità.

Malgrado queste differenze, l’agricoltura contadina in questione è già inserita nel sistema capitalistico globale dominante. Nella misura del suo contributo al mercato, essa dipende da inputs acquistati (almeno prodotti chimici e sementi selezionate) ed è vittima degli oligopoli che controllano la commercializzazione dei prodotti. Per le regioni che hanno “beneficiato” della “rivoluzione verde” (la metà dei contadini del Sud) i prelievi operati sul valore dei prodotti, da parte del capitale dominante a monte e a valle, sono estremamente pesanti. Ma lo sono anche, in termini relativi, per l’altra metà dei contadini del Sud, tenuto conto della debolezza della loro produzione.



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