La notte della Repubblica (1994) by Sergio Zavoli

La notte della Repubblica (1994) by Sergio Zavoli

autore:Sergio Zavoli [Zavoli, Sergio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: L'unità
pubblicato: 2015-09-03T22:00:00+00:00


XI

LA TRAGEDIA DI ALDO MORO:

AGGUATO A VIA FANI

IL «FRONTE DELLA FERMEZZA»

Giovedì 16 marzo 1978, ore 9,25:

Gentili ascoltatori, siete collegati con la redazione del Gr2. Interrompiamo le trasmissioni per una drammatica notizia che ha dell’incredibile e che, anche se non ha trovato finora una conferma ufficiale, purtroppo sembra vera: il presidente della Democrazia cristiana, on. Aldo Moro, è stato rapito poco fa a Roma da un commando di terroristi. L’inaudito, ripetiamo, incredibile episodio è avvenuto davanti all’abitazione del parlamentare nella zona della Camilluccia...

Ore 9,31:

Gr1, edizione straordinaria. Il presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro è stato rapito a Roma, stamane, all’uscita dalla sua abitazione. Gli uomini della scorta colpiti e uccisi, non si sa ancora se tutti, dal fuoco del commando.

È un’azione delle Brigate rosse. Così, davanti ai giudici della Corte d’assise d’appello di Roma, Valerio Morucci racconterà nei dettagli l’agguato:

L’organizzazione era pronta per il 16 mattina, uno dei giorni in cui l’on. Moro sarebbe potuto passare per via Fani. Non c’era certezza, avrebbe anche potuto fare un’altra strada. Era stato verificato che passava lì alcuni giorni, ma non era stato verificato che passasse lì sempre. Non c’era stata una verifica da mesi. Quindi il 16 marzo era il primo giorno in cui si andava in via Fani per compiere l’azione, sperando, dal punto di vista operativo, ovviamente, che passasse di lì quella mattina. Altrimenti si sarebbe dovuti tornare il giorno dopo e poi ancora il giorno dopo, fino a quando non si fosse ritenuto che la presenza di tutte queste persone, su quel luogo per più giorni, avrebbe comportato sicuramente il rischio di un allarme. La macchina con la targa del Corpo diplomatico si mise in seconda fila, mentre l’altra rimase dov’era. Appena visto arrivare il 130 blu di Moro da via Trionfale, il 128 targato Corpo diplomatico è partito ad andatura abbastanza sostenuta per evitare di farsi sorpassare, perché solitamente le due macchine andavano abbastanza veloci... Passò davanti al bar Olivetti e frenò bruscamente all’altezza dello stop. A quel punto il 130 tamponò il 128, l’Alfetta di scorta tamponò il 130, il 128 bianco, con a bordo le altre due persone, si pose dietro per chiudere l’accesso ad altre macchine; la persona che doveva occupare l’incrocio occupò l’incrocio, e noi quattro che eravamo dietro le siepi del bar Olivetti uscimmo per sparare... per sparare sulla scorta. Due erano incaricati di sparare sull’Alfetta e gli altri due di sparare sull’autista e sull’altra persona che occupava il posto al suo fianco nel 130. Io ero tra questi due e quindi sparai contro il 130. Nel frattempo l’autista del 130, appuntato Ricci, cercò disperatamente di guadagnare un varco verso via Stresa, e più volte fece marcia indietro e marcia avanti mentre era in corso la sparatoria. Il maresciallo Leonardi, invece, per prima cosa si preoccupò di proteggere l’on. Moro e si girò per farlo abbassare. Infatti, è stato trovato morto in quella posizione. Lo stesso accadde per Jozzino che uscì dalla macchina, questo non l’ho visto, lo desumo dai fatti, per esplodere un paio di colpi con la sua pistola.



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