L'angelo ribelle by Emir Kusturica

L'angelo ribelle by Emir Kusturica

autore:Emir Kusturica [Kusturica, Emir]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2023-02-23T00:00:00+00:00


8 Villaggio in stile tradizionale fatto costruire da Kusturica per il suo film del 2004 La vita è un miracolo. (N.d.T.)

9 Alija Izetbegović. (N.d.T.)

Sulle orme di Ivo Andrić

L’entrata dell’Accademia, un edificio di tre piani in stile barocco, in una breve strada i cui tetti, anche quando piove, alzano lo sguardo al cielo: anch’io tengo alto il mento, a un tratto, e davanti ai miei occhi ecco Ivo Andrić. Ivo allarga le braccia stupito, è diffidente, chiede gentilmente che quella storia del Nobel venga verificata, forse si tratta di un imbroglio o di una cattiveria? Ha ben presente che l’Unione degli scrittori della Jugoslavia, a proposito dei candidati proposti per il premio Nobel, nel 1957 ha addotto “l’inoppugnabile convinzione” che Miroslav Krleža e Ivo Andrić “sono entrambi scrittori di valore eccelso e di livello internazionale”. Nelle cerchie letterarie europee, l’opera di Andrić era incomparabilmente più nota e per questo aveva maggiore probabilità di risultare vincitore; il difficile ostacolo su quella strada era proprio la candidatura di due scrittori, più esattamente il fatto che Krleža venisse anteposto ad Andrić. Ne sono testimonianza anche le parole di Harry Martinson, accademico svedese, filosofo e scrittore:

“Si rimase fermi al punto di vista che per la letteratura non si poteva accordare il premio a due autori nello stesso anno (era stato fatto solo una volta); inoltre l’esame congiunto dei due candidati avrebbe richiesto ancora quattro o cinque anni, poiché Krleža era sconosciuto, occorreva leggerlo, e la cosa era abbastanza difficile perché non era molto tradotto.”

Le aspettative tradite del maresciallo Tito si manifestarono in seguito. Andrić ricevette il Nobel nel dicembre del 1961 e il compagno Tito ospitò il grande scrittore solo nell’ottobre 1962.

Quando Andrić ebbe la conferma scritta di aver ricevuto il Nobel, andò in via Francuska 7, all’Associazione degli scrittori della Serbia, e là dichiarò che il premio non era solo suo, ma che tutti gli scrittori jugoslavi se lo meritavano, e aggiunse che “non vedeva l’ora che il clamore suscitato dal Nobel finisse e che tutto ciò che era stato scombussolato tornasse nei normali binari.”

I pensieri volano all’ottobre 1961. Andrić ascolta gli elogi prima di partire per Stoccolma e alla fine si prepara al viaggio. Non dimentica, in quel frangente, di raccomandare alla moglie Milica Babić che occorre pagare la corrente elettrica, è la fine del mese; prima di lasciare Belgrado controlla se le due piastre del fornello elettrico sono spente e si preoccupa che le finestre dell’appartamento siano chiuse.

Saliamo lo scalone sulle orme di Ivo Andrić.

Fra poco anche Peter, qui, come Ivo Andrić, pronuncerà il solenne discorso! Maja e io saliamo le scale e mi chiedo se un uomo può essere su una strada migliore.

Superando gli ostacoli che i grandi avvenimenti pongono davanti a un uomo, questo mi sembrò il più maestoso dei tanti eventi a cui avevo partecipato, e la più grande delle emozioni connesse tra cui la vita mi aveva sballottato in gioventù, come una pallina sulla roulette. Di primo acchito non capii perché camminare sui tappeti rossi di Cannes, Venezia, Berlino, Santa Monica non valesse quanto salire queste scale.



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