Le guerre del Duce (Italian Edition) by Denis Mack Smith

Le guerre del Duce (Italian Edition) by Denis Mack Smith

autore:Denis Mack Smith [Smith, Denis Mack]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2014-12-01T23:00:00+00:00


XIII

Le forze armate

Sul lato italiano, molto di quel che venne occultato riguardava lo stato di impreparazione delle forze armate. Si trattava di un vecchio problema, risalente assai indietro negli anni. Paradossalmente, Mussolini, malgrado le sue azioni sconsiderate costringessero gli altri paesi a riarmare, e benché egli stesso continuasse ad insistere che l’Italia doveva avere la politica estera di una grande potenza ed esser in grado di combattere una guerra di aggressione, trascurò ostinatamente di provvedere a quei preparativi militari che la sua privata visione del ruolo dell’Italia pure avrebbe richiesto. Nel 1931 aveva ammonito i suoi collaboratori che la guerra sarebbe stata possibile in qualunque momento a partire dal 1935,1 e si succedettero frequenti le dichiarazioni affermanti che le forze armate erano perfettamente organizzate, e provviste di tutti gli equipaggiamenti più moderni. Eppure la guerra contro l’Albania trovò l’Italia impreparata a combattere, con un esercito disorganizzato, una pianificazione strategica elementare e informe, e degli armamenti generalmente antiquati e in qualche caso inutilizzabili. Inoltre, si era fatto di gran lunga troppo poco per costruire un potenziale industriale capace di produrre i materiali bellici che la politica estera di una grande potenza avrebbe richiesto.2

Nel corso della Seconda guerra mondiale l’esercito italiano mobilitò tre milioni di uomini.3 Ma dal 1931 in poi i propagandisti avevano proclamato che era già stato addestrato alle armi un numero più che doppio di questo.4 Nell’agosto 1936 Mussolini fece ancor meglio, dichiarandosi in grado di mobilitare, con un semplice ordine e in poche ore, otto milioni di uomini.5 Conformemente alle abitudini fasciste, questa cifra fu quindi portata a nove, e poi a dieci milioni,6 e nel 1939 l’esercito esibì un totale semiufficiale, non si sa come ricavato, di dodici milioni di uomini.7 Alla propaganda importava una cosa sola: che le sue affermazioni suonassero impressionanti, e che non fossero contraddette. Gli scrittori fascisti non si peritarono dunque di sostenere che l’Italia possedeva uno dei più formidabili eserciti d’Europa, appoggiato da una marina e da un’aviazione che avevano raggiunto la perfezione, e che «non abbiamo nulla o poco da imparare» dalla Germania in cose militari.8

Qualche generale spiegò in seguito che le forze armate erano andate gradualmente permeandosi dello spirito corrosivo del fascismo: della sua corruttela e del suo affarismo, della sua inefficienza, e soprattutto della sua abitudine di badare piuttosto alla retorica che alla sostanza.9 Un altro esempio della tendenza ad affidarsi alla mera chiacchiera è il seguente: per impressionare gli stranieri, il periodo di leva prescritto dalla legge era più lungo che in Francia, ma era ben noto che uniformi e attrezzature non bastavano, e la legge (come tante altre leggi fasciste) non poteva quindi trovare applicazione.10 La legge obbligava inoltre i coscritti, dopo il ritorno alla vita civile, a periodici turni di addestramento. Ma in pratica il numero degli istruttori e degli ufficiali subalterni era di gran lunga insufficiente, e si conoscono esempi di ufficiali che, smobilitati come tenenti nel 1918, nel giugno 1940 furono richiamati come comandanti di battaglione senza nel frattempo aver ricevuto alcun addestramento militare.11

Con



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.