L'illusione populista by Pierre-André Taguieff
autore:Pierre-André Taguieff [Taguieff, Pierre-André]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 88-424-9881 5
editore: Bruno Mondadori
pubblicato: 2003-02-14T23:00:00+00:00
5.2 Il nazional-populismo autoritario in Francia: un tipo ideale
Il partito di Le Pen si afferma come un movimento nazionalista (in quanto ideologicamente imperniato sulla difesa dell'identità nazionale pensata in termini sia storici sia etnici), che funziona in modo populista (in quanto il suo leader moltiplica gli appelli al popolo supposto “sano”, lucido, virtuoso, se non addirittura “saggio”). Il popolo è considerato non solo come ethnos (riferimento alla nazione etnica, “pura”) ma anche come demos (appello a chi sta in basso, ritenuto non corrotto). Il populismo di tipo lepenista è quindi insieme protestatario (in nome dei “piccoli” contro i “pezzi grossi”) e identitario (l'appello al popolo si fissa sull'identità etnonazionale supposta minacciata di corruzione o distruzione), anche se la componente identitaria sembra quella predominante. La categoria del “nazional-populismo” presenta il vantaggio di rinviare a entrambe queste dimensioni, una più stilistica, l'altra più ideologica. Oltre a rientrare perfettamente nelle «ideologie del raggruppamento nazionale» studiate da Philippe Burrin (1984; 1986, pp. 21-25; 1992, in particolare pp. 622-23), il nazional-populismo di Le Pen appare come un'instabile sintesi delle caratteristiche dei diversi tipi di populismo politico identificati, come abbiamo già visto, da Margaret Canovan (Canovan 1981; Charlot M. 1984). In questa prospettiva, esso può essere analizzato come una mescolanza di bonapartismo o cesarismo nazionalpopolare alla Perón, di populismo reazionario a dominante xenofoba, se non addirittura razzista (incarnato da George C. Wallace negli Stati Uniti o da Enoch Powell in Gran Bretagna), di democraticismo populista “alla svizzera” (elogio della democrazia diretta, attraverso il ricorso al referendum d'iniziativa popolare) e di “populismo dei politici”, appello al popolo in cui alle basi ideologiche si sostituiscono i valori “morali”, “tradizionali”, “naturali” o di “buon senso” nell'intento di realizzare un raggruppamento interclassista. Cinque sono i tratti che permettono di costruire il tipo ideale del nazional-populismo lepenista, tenendo conto insieme dei valori esaltati nel suo discorso ortodosso, dello stile demagogico del leader e delle caratteristiche della connessa mobilitazione “popolare”.
1. L'appello politico al popolo: si tratta di un appello “personale”, la cui efficacia simbolica presuppone l'autorità carismatica del leader-demagogo, il quale deve incarnare il movimento politico e sociale. Il partito populista deve essere personalizzato in maniera iperbolica: nel Front national c'è un numero uno, non un numero due.214 Di qui la scissione del partito di Le Pen e Mégret nel gennaio del 1999, vera contraddizione in termini. L'appello di Le Pen al popolo implica l'uso delle risorse dei media, in particolare della televisione: il populismo lepenista è quindi anche un telepopulismo, che ricorre alla provocazione tattica perpetua.
2. L'appello politico all'“intero” popolo, in teoria senza distinzione di classe, tendenza ideologica o categorie culturali: lo scopo del progetto populista è in questo caso quello di operare un raggruppamento interclassista nel quadro nazionale. Se però si sottopone a questo criterio la composizione dell'elettorato reale del Front national, preso nella sua evoluzione,215 esso si rivela sempre più giovane, fino a essere egualmente distribuito nel 2002 fra i cittadini di tutte le età, e soprattutto “popolare”, fino a risultare nel 1994-95 il più “popolare”, se non addirittura il più “proletario” degli elettorati francesi.
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