Marmellata di rose (Italian Edition) by Fabio Girelli

Marmellata di rose (Italian Edition) by Fabio Girelli

autore:Fabio Girelli [Girelli, Fabio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fabio Girelli
pubblicato: 2015-06-04T07:00:00+00:00


2) - Lunedì mattina -

Tra tutte le incombenze che lo attesero quella mattina, la più penosa fu dover porgere le proprie scuse a Klaus Steiner, nel momento in cui veniva rilasciato dal fermo in centrale. Se non fossero bastati gli eventi di quella notte per sgravare il fondatore del Rose Jam da ogni accusa, ci aveva pensato anche l’avvocato Milanese, uno tra i più conosciuti penalisti di Torino, a sciogliere eventuali dubbi sul conto dello Steiner.

L’avvocato si era presentato quella stessa mattina in commissariato con una ventiquattrore sotto il braccio. Nella valigetta aveva le prove dell’estraneità di Klaus a quei fatti.

Castelli non sapeva come fosse stato avvisato Milanese, visto che Klaus non l’aveva chiamato, e non capiva perché un avvocato tanto importante dovesse scomodarsi per l’imprenditore di Moncalieri.

Il sorriso d’intesa tra i due, quando si incontrarono, fece intuire al commissario che forse il rapporto che li legava quei era ben più stretto di quanto non si potesse immaginare. Forse anche l’avvocato Milanese era nella lista clienti del Rose Jam. Questo avrebbe spiegato parecchie cose.

Ma, comunque stessero i fatti, l’avvocato presentò a Castelli un biglietto aereo di andata e ritorno per Francoforte, intestato a Klaus Steiner e regolarmente vidimato. Le date del viaggio coincidevano con i giorni in cui si presumeva fosse avvenuto l’omicidio di Claudia Roveda. Secondo la Scientifica infatti la morte della donna risaliva a un paio di giorni prima del suo ritrovamento nella rete fognaria.

“Il questore ritiene altamente improbabile che il mio assistito possa aver compiuto un omicidio e nel frattempo trovarsi in Germania, a centinaia di chilometri di distanza.” aveva detto a Castelli dopo essersi accomodato nel suo ufficio ed avergli mostrato l’ordinanza di rilascio firmata dal questore.

“E perché si trovava in Germania, il suo cliente?”

“Se non le dispiace, queste sono informazioni private che non è autorizzato a sapere. In ogni caso era in visita ai parenti di sua madre.” Se qualcuno si fosse immaginato Milanese come un individuo viscido, si sarebbe sbagliato. L’avvocato anzi era un tipo scattante, asciutto, con una fronte spaziosa e due occhi sinceramente azzurri.

Il commissario, stupito di come l’apparenza ci possa fuorviare, non aveva potuto trovare nulla da obiettare a quelle affermazioni, per cui aveva dovuto rilasciare Klaus, e porgergli le conseguenti scuse per il disagio arrecato.

La porta dell’ufficio di Castelli non si era ancora chiusa del tutto per l’uscita dell’avvocato, quando Giordano piombò nella stanza, sedendosi di fronte a lui e sbuffando pesantemente. Reggeva un caffè nella mano destra e girava lentamente il cucchiaino di plastica.

“Per me niente caffè, ispettore?”

Giordano continuò a guardare il suo bicchierino.

“Lo trova alla macchinetta.”

Evidentemente non aveva ancora smaltito la rabbia per il diverbio di qualche ora prima. Strano, perché normalmente i loro litigi duravano non più di una mezz’ora, ed erano passate già alcune ore da quando si erano malamente lasciati sotto casa di Canova.

Però in fondo l’intero commissariato era avvolto da una pesante coltre di tristezza in seguito agli ultimi avvenimenti. La morte di Ferrero, la fuga di Canova, la sua presunta colpevolezza. Avevano lasciato tutti frastornati.



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