Matteucci Franco - Ispettore Santoni 01 - 2013 - Il suicidio perfetto by Matteucci Franco

Matteucci Franco - Ispettore Santoni 01 - 2013 - Il suicidio perfetto by Matteucci Franco

autore:Matteucci Franco
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: General, Mystery & Detective, Fiction
ISBN: 9788854147324
editore: Newton Compton
pubblicato: 2013-03-14T23:00:00+00:00


«Ancora dei misteri del cazzo? Ma a Valdiluce non sapete veramente come passare il tempo. Adesso lei mi dice di tornare da voi per un cane morto, ma le pare possibile? Che ci vengo a fare? Un po’, ispettore Marzio Santoni, mi avete rotto i coglioni. E fa pure rima».

«Dottor Soprani, non ci posso fare niente. Stiamo parlando di tentato omicidio. Non lo possiamo certo trascurare».

«Omicidio di un cane? Stiamo scherzando?»

«Tentato omicidio di un uomo. Qualcuno ha cercato di uccidere Osvaldo, il proprietario del noleggio di sci sulla piazza, nonché amante per una settimana di Stefania, una delle quattro ragazze…».

Soprani capì che la cosa era seria. Rimase in silenzio, a tal punto che Marzio pensò fosse caduta la linea.

«Dottor Soprani, mi sente?»

«Ascolto».

«Il cane Dik è morto intossicato dal cianuro. La palla di sciolina con cui giocava tutti i giorni era avvelenata. Abbiamo provveduto ad analizzare il contenuto del recipiente della sciolinatrice. È stato trovato del veleno. Mi pare evidente che qualcuno volesse uccidere Osvaldo e non il cane. Quando la sciolinatrice è in funzione emette molto vapore, con il caldo il cianuro diventa offensivo, l’assassino voleva che le esalazioni lentamente uccidessero Osvaldo. La sua fortuna è stata che in questo ultimo periodo ha avuto pochissimi sci da sciolinare, si è salvato la vita solo perché a Valdiluce non vengono più turisti. Per un malaugurato incidente Dik, giocando con una palla fatta di sciolina, l’ha mordicchiata e ne ha ingerito qualche frammento, ed è morto avvelenato…».

«Questa storia ha a che vedere con le quattro donne?»

«Penso di sì, un indizio, credo che sia solo una causa indiretta, come dire una concatenazione, un effetto della tragedia».

«Santoni, come glielo devo ripetere, suicidio o incidente! Tra qualche giorno gli arriverà la conferma, il caso sta per essere chiuso. Incidente e basta. Se ha un’idea vada avanti e visto che noi stiamo per chiudere il caso delle quattro ragazze, adesso tocca a lei. Almeno risolva questo, si guadagni lo stipendio. Mi faccia sapere solo dopo aver trovato il potenziale assassino».

«Assassina».

«Se lo dice lei…».

Chi voleva morto Osvaldo? Il profilo dell’aspirante assassino era scritto sulla neve, a caratteri cubitali. Parente, dimestichezza con la macchina per sciolinare gli sci, forte motivazione per eliminare il marito, facilità a procurarsi del cianuro. Non poteva essere che lei. Morena, la moglie di Osvaldo, infermiera all’ospedale di Vicosauro, luogo, peraltro, dove aveva potuto rubare il veleno. Facile aggiungere il cianuro all’impasto della sciolina, un’operazione che ripeteva sicuramente da giorni, forse anche per questo il marito non era stato bene, i primi sintomi dell’avvelenamento. Tachicardia, nausea. Morena! Intimoriva, donna energica, con la forza di un maschio. Marzio conservava nella memoria, indelebile, il ricordo di quando tentò di stuprarlo insieme alle altre mirtillaie. Anche nel paese veniva evitata. Lei faceva di tutto per innescare risse, attaccava chiunque si infilasse nella sua sfera. Incapace di gestire relazioni normali, varie volte era stata sospesa dall’ospedale di Vicosauro per aver maltrattato dei pazienti. Solamente da pochi mesi era rientrata nel reparto.

Marzio si fermò da Paride per fare miscela.



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